martedì 19 gennaio 2010

I mass media e la tecnica del corto circuito...

Le tecniche dei mass media per controllare la popolazione.

1. Premessa. 2. Il problema delle riforme della magistratura. 3 il problema degli aumenti di carriera e di stipendio dei magistrati. 4. Il problema della mafia. 5. La globalizzazione e i fatti del G8. 6. Il problema del doping. 7. Il caso Garlasco e il caso Cogne. 8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo. 9. La questione ebraica. 10. Il problema della massoneria. 11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito.


1. Premessa.

Da piccolo, ogni tanto, sentivo degli intellettuali dire cose che non capivo. Pasolini diceva che nulla è più terribile della Televisione. Molti dicevano che la TV era un mezzo di controllo delle masse, ma non riuscivo a capire il perché e soprattutto il come ciò avvenisse. Secondo la mia limitata visione di allora, che controllo poteva esercitare un mezzo che mandava film, spettacoli, e notizie? Tanto, pensavo, c’è sempre la nostra intelligenza che vaglierà se una cosa è giusta o no.

Da sempre, fin da quando ero giovane, per educazione o per carattere o forse per entrambe le cose, ho sempre cercato di capire “il diverso da me” e quindi sono sempre stato incuriosito dalle tesi completamente opposte alle mie, cercando di capire come e perché una persona potesse credere in una tesi completamente opposta (che io ritenevo sbagliata); e spesso scoprivo, sorprendendomi, che a guardare la cosa dal punto di vista dell’altro, anche l’altro può aver ragione.
Questa mia caratteristica mi ha portato a cercare di capire cosa spingesse una persona a votare comunista ed essere filo-sovietico negli anni '70 anche se in Russia era notorio che non esistesse alcuna libertà; cosa spingesse una persona a essere fascista anche se era notoria la rovina a cui aveva portato il fascismo; cosa spingesse una persona ad essere atea o ad aderire all’islamismo, cosa spingesse un mafioso a stare dalla parte della mafia, ecc....

Per quanto riguarda l’informazione, quindi, per anni ho cercato di leggere quotidiani diversi contemporaneamente (ad esempio Il manifesto e Il giornale) tentando di capire la realtà attraverso le informazioni che ci danno i mass media, libri compresi.
Il risultato ottenuto è stato un completo black out del mio cervello, che ad un certo punto si è rifiutato di guardare TG e leggere giornali perché avevo capito che da anni si ripetevano gli stessi fatti, le stesse dichiarazioni, le stesse polemiche, con il risultato che non si concludeva mai nulla.

Il culmine della mia esasperazione arrivò con Tangentopoli. Ricordo che i giornali erano arroccati su queste due posizioni: destra (Tangentopoli è una manovra della sinistra per abbattere la destra) e sinistra (W i magistrati e il loro lavoro). Questa posizione era sbagliata, perché entrambe le parti avevano la loro parte di ragione. Dopo qualche tempo poi anche la sinistra iniziò a fare leggi per abbattere il potere della magistratura. La cosa che più mi stupiva però era che nei giornali e nella politica di entrambi gli schieramenti non c’era traccia del problema principale di Tangentopoli: cioè il fatto che era stato sollevato il velo sul sistema di potere in Italia, dimostrando che ovunque, tangenti e corruzioni erano la regola incontrastata. E nessuno parlava di questo problema, e della sua soluzione; il dibattito si riduceva al problema “è giusto che la magistratura interferisca con la politica?”


La mia reazione, allora fu comune a quella di molte persone. Smettere di informarmi.
Francamente non mi è mai sembrata una scelta saggia, e in fondo capivo che era sbagliato rinunciare a capire. In fondo ammiravo quelli che resistevano, che continuavano a lottare politicamente e informarsi, ma io ho ceduto perché non ce la facevo più.
Oggi però, dopo anni di studio di materie giuridiche, e una certa approfondita conoscenza di alcuni fatti di cronaca, posso dire che il mio atteggiamento non era sbagliato.
In realtà i mass media sono programmati esattamente per questo. Cortocircuitare il cervello delle persone per mezzo di una tecnica che descriverò di seguito e che si chiama, appunto, tecnica del Corto circuito.
Per descriverla prenderemo in esame brevemente e sinteticamente alcune delle principali questioni o notizie di cui mediamente è informato ogni cittadino attraverso i TG.
Vedremo che in genere si contrappongono sempre due tesi di fondo. Entrambe hanno la caratteristica di essere vere; il problema è che spostano l’attenzione dal problema principale, impedendo di far capire qualcosa a qualsiasi cittadino anche di cultura.


2. Il problema delle riforme della magistratura.

Cominciamo dalle riforme della magistratura. Il problema è in genere se dividere o no le carriere dei PM da quelle dei giudici.Tesi della destra (e dell’avvocatura): sì, è necessario dividere le carriere. Infatti i giudici sono troppo spesso appiattiti sulle posizioni dei PM, e inoltre è necessario al fine di specializzare maggiormente le professionalità dei singoli individui.
Tesi della sinistra (e della magistratura): la separazione delle carriere significa sottoporre il PM al controllo del governo, e questo è inammissibile.

In realtà il problema è che hanno ragione entrambi, di conseguenza nella bagarre che scoppia, la lotta diventa inevitabile e si schierano i magistrati (che sono inevitabilmente tutti di sinistra, secondo l’immagine che ne rilasciano i media) e gli avvocati (che sono inevitabilmente tutti di destra).
La verità è un’altra, e in genere non la dice nessuno: è necessario dividere le carriere. La verità è anche, però, che ci sono mille sistemi per separare le carriere senza sottoporre il PM al controllo dell’esecutivo. E la verità è anche che le leggi sulla magistratura così come sono congegnate oggi necessiterebbero di riforme adeguate, e non delle riforme barzelletta che propongono i governi recenti, che peggiorano la qualità della nostra giustizia anziché migliorarla.


3. Il problema degli aumenti di carriera e di stipendio della magistratura.

Tesi della destra: non è giusto che gli scatti di carriera e di stipendio siano automatici. Tutto deve dipendere dal merito e quindi occorre stabilire dei concorsi interni durante la carriera.
Tesi della sinistra: il sistema è giusto, perché evita che i magistrati lavorino pensando solo alla carriera.

Anche qui hanno ragione entrambe le fazioni. Il problema però è che stabilendo concorsi interni durante la carriera, il magistrato sarà valutato da persone che necessariamente non saranno più preparate di lui a valutarlo. In altre parole, essendo difficile reperire persone più preparate giuridicamente di un magistrato, sarà impossibile creare delle commissioni serie. C’è quindi il sospetto che questo sistema di meritocrazia che vorrebbe introdurre la destra sia un modo per silurare i magistrati sgraditi e promuovere quelli più docili. Anche qui il sistema corretto ci sarebbe, cioè introdurre sistemi di meritocrazia oggettivi, come il numero di sentenze emesse, il numero di sentenze appellate, ecc…


4. Il problema della mafia.

Tesi della sinistra: la destra è collusa con la mafia, infatti abbiamo Berlusconi, Dell’Utri, Previti, in parlamento.
Tesi della destra: la tesi che Berlusconi sia mafioso è un complotto della sinistra. I processi sono pilotati e fatti apposta per screditare il premier.

Il problema è che hanno ancora una volta ragione entrambi ma la realtà è molto più complicata, e ad addentrarcisi c’è da diventare matti. La destra è collusa con la mafia, ma lo è anche la sinistra, tanto che hanno candidato nelle loro fila diverse persone coinvolte con la mafia, quindi da questo punto di vista, non c’è nulla di diverso tra i due schieramenti.
I processi sono pilotati, è vero. Ma è altrettanto vero che in genere i reati che accertano sono veri. E’ vero infatti che Andreotti colludeva con la mafia, come è vero che Berlusconi e Dell’Utri hanno colluso con essa.
Inoltre, se è vero che i processi sono pilotati e voluti, questo non avviene certo ad opera della sinistra, bensì della massoneria al potere, che usa questi processi come uno spauracchio per lanciare messaggi al politico di turno da bruciare, avvertire, o distruggere.
D’altronde il problema della mafia non è la mafia stessa.
Il problema della mafia lo ha sintetizzato bene Riina durante il maxiprocesso; disse “scusi signor Presidente, ma a me pare che ogni fatto che capita in Italia la colpa è sempre di Totò Riina anche per fatti che sono accaduti quando ero in carcere; dovreste invece cercare tra i servizi segreti e tra i comunisti, Caselli e Violante”.
Riina diceva il vero anche se la sua intenzione era mandare un messaggio a qualcuno e non difendere se stesso (indifendibile dato che ha più ergastoli di chiunque in Italia), né scaricare le sue responsabilità su altri.
Il punto è che sopra la mafia c’è la massoneria, e i responsabili del sistema mafioso che abbiamo in Italia, sono proprio i politici, di destra e di sinistra. Pannella, Bertinotti, Veltroni ecc.
Solo che essendo difficile individuare le responsabilità di costoro, ed essendo invece facilissimo individuare le connivenze di alcuni esponenti della destra, ecco che la sinistra appare – di facciata - più pulita. Ma il problema è altrove, e la verità i giornali non la diranno mai.








5. Il caso Garlasco e il caso Cogne.

La stessa tecnica è utilizzata nei processi di cronaca. Prendiamo Garlasco e Cogne. Possono essere trattati insieme, dal momento che sono delitti della stessa organizzazione e quindi ricorrono le stesse modalità.
- Tesi accusatoria. Sono stati Stasi e la Franzoni. Lo dimostrano le contraddizioni nelle loro deposizioni, lo dimostra il fatto che probabilmente erano presenti al momento del delitto, lo dimostrano alcune prove (sempre equivoche e mai definitive magari… ma tant’è); lo dimostrano le perizie psichiatriche (taroccate, ma tant’è…).
- Tesi innocentista. Non sono stati Stasi e la Franzoni. Manca l’arma del delitto. Manca il movente. Manca la prova definitiva. Per commettere un delitto del genere occorrevano più persone.

Anche qui il problema è mal posto e hanno parzialmente ragione entrambe le fazioni. Il punto è che i media si pongono inequivocabilmente le domande sbagliate. Le domande giuste sarebbero: posto che Chiara Poggi lavorava per la Computer Sharing che dipendeva dai servizi segreti, come mai la procura non ha acquisito le analisi telefoniche per individuare la presenza di eventuali dipendenti della CS quel giorno sulla scena del delitto? Come mai non si chiede l’acquisizione delle immagini dei satelliti che da anni oramai immortalano quotidianamente le nostre vite, per controllare se sia entrato o uscito qualcuno dalla casa? Come mai le indagini sembrano puntare solo su Stasi?
Domande analoghe ci si dovrebbe porre nel caso Cogne, ma il discorso sarebbe troppo lungo.
In altre parole. Certo che non ci capisce niente nessuno. I giornali in genere sviano volutamente l’attenzione dai veri problemi, come è successo ad esempio nel caso del Mostro di Firenze, vicenda a cui abbiamo dedicato un articolo pochi giorni fa.




6. La globalizzazione e i fatti del G8.

Questi due eventi li trattiamo insieme perché esiste un collegamento che ora spiegheremo.

- Tesi della destra. La globalizzazione è un fenomeno necessario ed essere contro la globalizzazione significa inseguire idee utopistiche, ed essere contro la storia.

- Tesi della sinistra estrema. La globalizzazione uccide le popolazione del terzo mondo, distrugge il mercato anche locale italiano, ecc.

- Fatti del G8 e tesi della destra. I no global sono dei delinquenti che hanno sfasciato, picchiato, incendiato, ecc… Sono degli incivili. Era giusto perseguirli e quindi occorre guardare benevolmente i fatti della caserma Diaz. In fondo, i poliziotti cercavano di evitare che dei delinquenti distruggessero la città. Se hanno ecceduto un po’ perdonateli.
- Fatti del G8 e tesi della sinistra. I no global erano persone pacifiche e la polizia è fascista e assassina. I delinquenti sono nello Stato.







La verità è completamente diversa. La globalizzazione è un fenomeno per certi versi inevitabile, ma dovrebbe essere condotta con il rispetto delle popolazioni del mondo, nel rispetto della concorrenza, ecc… Il che non accade, perché molte multinazionali sono delle vere e proprie fabbriche di morte.
Al G8 i cosiddetti Black Block erano in realtà per la maggior parte agenti dei servizi segreti stranieri e italiani che avevano il compito di distruggere, incendiare e devastare (ecco perché la polizia non intervenne a bloccare la cosiddette tute nere, mentre al contrario picchiavano innocui manifestanti dell’Azione Cattolica o di alcuni centri sociali).
Il fine era quello di imprimere nel cervello della gente la seguente equazione: essere contro la globalizzazione è uguale ad essere dei delinquenti.
Non è la polizia ad essere fascista ed assassina, né lo erano quei poveri carabinieri che si sono ritrovati in piazza Alimonda quando è morto Carlo Giuliani.



Gli assassini sono altri.
Ma vallo a far capire alla gente.





7. Il problema del doping.

Scelgo poi un argomento di scarsa importanza a caso. Il doping. Se viene beccato un atleta che si dopava – come Pantani - scoppia il finimondo.
La maggior parte dirà “non è vero, è un complotto”.
Alcuni diranno “è vero, è giusto che se ne vada, ha commesso un illecito”.

In realtà tutti sanno che nessun professionista di eccellenza può diventare tale senza doping. Lo dimostrano le prestazioni medie dei campioni dei vari sport, impensabili 40 anni fa. E lo sa chiunque stia nel settore. Ricordo che quando a venti anni feci gli esami da istruttore di Body Building, tra le materie di esame c’era, appunto, il doping nei vari sport, dove i nostri insegnanti ci spiegavano candidamente che in nessuno sport, tranne forse nel ping pong e nel golf, è possibile raggiungere prestazioni di eccellenza senza il doping.
Allora il problema non è se Pantani di dopasse o meno. Il problema è che Pantani si dopava come tutti, ma forse meno degli altri (perché i campioni sono geneticamente precostituiti e necessitano di meno sostanze della media); il problema è: perché lui?


8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo.

- Tesi della destra. Berlusconi dice che non è vero che ha sei televisioni. Primo. Perché ha i nemici in casa (basta vedere quello che gli hanno combinato con il caso Spatuzza le sue stesse TV).
Secondo. Perché la Rai non è sua e lo dimostra il fatto che Travaglio ad Anno Zero sparla continuamente contro di lui.

- Tesi degli avversari. Berlusconi detiene sei TV perché di tre ne è il proprietario. E altre tre le controlla indirettamente perché è innegabile che il governo abbia un certo potere di influenza sulla TV di stato.

Anche qui hanno ragione entrambi.
Quello che Berlusconi non dice è che il suo problema non sono i comunisti in casa. Sono i poteri massonici a cui lui deve rispondere, per cui avviene che se la massoneria decide che un certo conduttore (ad esempio Mentana, Costanzo, o chiunque altro) deve rimanere al suo posto, la volontà di Berlusconi non conta nulla e prevale la volontà dei reali padroni di Mediaset.
Quindi, oggi che è stato deciso il linciaggio mediatico di Berlusconi, neanche lui può impedirlo.

Ora, è ovvio che non conoscendo il sistema massonico e i suoi meccanismi, chiunque osservi ciò che succede in TV non riesce a capirci nulla.
In questo senso ha ragione Travaglio quando dice che i giornali sono i cani da guardia del potere. Sono infatti i legacci che ricordano sempre, puntualmente, ai politici come devono comportarsi, altrimenti intervengono con la mannaia mediatica, come nel caso Marrazzo, ad esempio.

9. La questione ebraica.

I problemi tra Israele e Palestina nascono nel 1947 quando l'ONU decide di assegnare agli ebrei, che da tempo non avevano una patria, un territorio che più o meno era al confine tra Egitto, Libano, Siria e Giordania.
Il 14 maggio del 1948 viene dichiarata ufficialmente la nascita dello Stato di Israele e il giorno dopo, per intuibili motivi, scoppia una guerra e il neonato stato viene attaccato da Egitto, Siria, Giordania, Iraq e Libano.
E da quel giorno la guerra non è mai finita.

- Tesi filo israeliana. Israele ha diritto ad avere uno stato, dopo che per secoli è stato perseguitato, umiliato, cacciato. Nessun popolo ha mai subito tante discriminazioni come quello ebreo. Quindi chi nega lo stato di Israele nega il diritto del popolo ebreo ad esistere.

- Tesi anti israeliana. Il fatto di avere diritto ad uno stato non dà ad Israele il diritto di commettere atrocità. Né di sconfinare dai territori assegnati (infatti a tutt'oggi Israele pare che abbia occupato una porzione di territorio immensamente superiore a quella che gli era stata assegnata originariamente). Inoltre occorre tenere presente che i territori israeliani sono stati assegnati senza consultare i palestinesi, il che si è tradotto in un abuso delle Nazioni Unite a danno di un popolo arabo, che è un fatto di per sé idoneo a scatenare una guerra mondiale (Le stesse Nazioni Unite che poi – dopo aver creato il problema assegnando ad Israele i territori - hanno più volte emanato risoluzioni considerando illegittimo il comportamento di Israele).

La verità è completamente diversa. Il popolo di Israele avrebbe diritto ad un terra, questo è sicuro. Ed è assolutamente vero che nessun popolo è stato tanto perseguitato nei secoli.
Ma l’ONU ha volutamente assegnato ad Israele i territori in questione perché si doveva creare un focolaio di guerra permanente. Era infatti assolutamente ovvio che piazzando i territori dello stato in quella posizione sarebbe scoppiata una guerra (che infatti, come abbiamo detto, scoppiò il giorno dopo).
Peraltro Gerusalemme è considerata città santa dalle tre maggiori religioni mondiali: cristianesimo, islamismo ed ebraismo. Il che equivale a mettere tre belve in uno stesso recinto con un solo pezzo di carne.
In altre parole, volutamente si è creata una situazione di guerra, ma la maggior parte degli israeliani e dei palestinesi non la vorrebbe. La guerra è invece creata ad arte e voluta e mantenuta dall’élite dominante, anche (ma non solo) per preparare un futuro terreno di scontro nei prossimi anni tra Occidente ed Oriente, e preparare il terreno alla terza guerra mondiale.


10. Il problema della massoneria.

E veniamo ad uno dei problemi che più ho trattato in questo blog, quello della massoneria. Anche qui le informazioni sono in genere create ad arte per cortocircuitare chi si occupa del problema.

- Tesi della massoneria. La massoneria è un ricettacolo di sapienza e conoscenza antiche. La massoneria ha fatto la storia dell’umanità in questi secoli. Senza la massoneria avremmo ancora gli stati assoluti e il dominio della Chiesa. Tant’è vero che gli uomini più importanti della storia erano massoni: Einstein, Guglielmo Marconi, Beethoven, Mozart, Garibaldi, Mazzini, D’Annunzio Pascoli, Cavour, persino Bakunin e Marx, ecc…

- Tesi antimassoniche. La massoneria occulta la verità. La massoneria ha dominato gli eventi della storia e ancora li domina, commettendo crimini atroci (quelli che noi descriviamo nel blog). In una società democratica le società segrete non devono esistere.

Anche qui il problema è che hanno ragione entrambi. La massoneria ha fatto la storia dell’umanità, nel bene e nel male; probabilmente, nei secoli passati, più nel bene che nel male. I massoni dimenticano di dire che però nel novero dei massoni dobbiamo mettere anche Licio Gelli, Totò Riina, Leoluca Bagarella, Stefano Bontade, i componenti della Banda della Magliana, l’arcivescovo Marcinkus, alcuni Papi, ecc… e, ci giurerei, anche gli attuali vertici della mafia come Matteo Messina Denaro.
Il problema poi è che il vincolo di segretezza massonico più altri meccanismi permettono, alla fine, che si impongano spesso al potere le frange più criminali della massoneria; ed è probabile che oggi, al potere, di vertici che non siano criminali non ne esistano praticamente più.
E’ probabile che un giorno il velo di segretezza della massoneria cadrà e allora tutto il suo patrimonio di conoscenze da essa detenuto potrà essere reso disponibile, anche perché, come dice giustamente Israel Regardie nella sua “Magia della Golden Dawn”, anche se si mette a disposizione di tutti la conoscenza più elevata, la mente limitata continuerà a percepire solo una parte del tutto e nella maggior parte dei casi le persone comuni non riesciranno a vedere le cose che hanno davanti agli occhi.
E che Israel Regardie abbia ragione lo dimostra che nonostante i libri sulla Golden Dawn siano scritti da un massone, e trattino ovviamente anche i rituali della Rosa Rossa, qualche imbecille continua a scrivere sul mio blog “non credo all’esistenza della Rosa Rossa”, “non ci sono prove della sua esistenza”. Cioè decine di libri scritti da persone che dichiarano di appartenere ad un organizzazione X, non costituiscono la prova dell’esistenza di questa organizzazione.
La cosa è talmente demenziale che si commenta da sola, ma dimostra comunque come in effetti, anche se la verità la metti davanti agli occhi di qualcuno, chi non vuole vedere continuerà a rimanere cieco.
Ma per ora il fatto è che hanno ragione entrambi gli schieramenti, il che impedisce di cercare delle soluzioni, condividerle, e anche solo “vederle”.


11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito.

I mass media, insomma sono fatti in modo da presentare sempre una realtà sfaccettata, ma senza mai far capire i veri problemi a chi ascolta o legge.
Apparentemente regna un certo contraddittorio e una democrazia di facciata, perché in TV noi sentiamo parlare Berlusconi su un canale e sull’altro Travaglio e Santoro.
Le finte liti tra Santoro e Berlusconi contribuiscono poi a dare al tutto un senso di realtà.

Di conseguenza succede che la maggior parte delle persone, che è molto condizionabile e in genere si allinea al partito o alla religione che ha abbracciato a costo di negare l’evidenza, prenderà acriticamente le parti di uno o dell’altro, e starà a destra o a sinistra.
Coloro che volessero andare oltre la cortina e capire qualcosa di più sono invece destinati a subire una specie di cortocircuito, perché finiscono per non capire più niente e rinunciano a seguire la politica e la cronaca.

Questa tecnica può essere chiamata, appunto, tecnica del corto circuito. In pratica con essa il sistema si assicura che i sudditi saranno equamente divisi tra due fazioni opposte, entrambe parziali e faziose, che non si incontreranno mai e non capiranno mai la verità; e si assicura che coloro che non vorranno prendere parte alla lotta saranno innocui perché non avranno capito nulla.


L’informazione è orientata quindi a disinformare e dividere la gente in due parti, entrambe sbagliate. Questo accade in tutti campi, ad esempio nel dibattito medicina naturale /medicina alternativa (problema che viene posto come una rigida alternativa, mentre invece le due discipline dovrebbero stare in termini di complementarietà), nel dibattito sul doping nello sport (da una parte chi dice che il doping è proibito, dall’altro chi dice che si dopano tutti, e hanno ragione entrambi), nel dibattito tra esoteristi e razionalisti (dove l’alternativa è: o sei un esoterista, quindi sei un matto fuori dalla società; o sei un razionalista e credi nella scienza allora sei una persona intelligente) e in mille altri campi, dove trovare un giornale, un libro, o un TG che dia una notizia corretta è impossibile.
Peraltro, non solo vengono orientate adeguatamente le scelte della maggioranza incanalandole entro binari precostituiti, di destra o sinistra, ma vengono selezionati accuratamente gli argomenti, in modo che sui punti più importanti l’informazione sia inesistente.
Quindi non si parla mai di massoneria (ma sempre e solo, ossessivamente, di mafia). Non si parla mai di sistema bancario e sistema dell’emissione della moneta. Non si parla mai di Trattato di Lisbona.
Così oggi abbiamo un trattato che ha reintrodotto la pena di morte, che toglie sovranità agli stati nazionali, che permette che l’Unione Europea possa fare leggi che saranno superiori a quelle costituzionali senza possibilità di adire la Corte Costituzionale, che ci fa governare da una giunta che non sappiamo neanche come e con che criteri viene eletta e senza possibilità di controllo da parte del cittadino; in pratica hanno introdotto un Trattato autoritario che abolisce ogni libertà fondamentale per il cittadino, all’insaputa di tutti, giuristi compresi, e con l’unanimità di tutto il parlamento.
Ecco uno dei risultati di questo sistema mediatico. Che mentre in Tv parlano delle scappatelle di Berlusconi e del pentito Spatuzza, con il Grande Fratello e il calcio in fondo al telegiornale, tolgono libertà ai cittadini distruggendo gli stati sovrani, secondo un progetto massonico che risale perlomeno al 1500 e a Comenio.

Per evitare che ci mandino in cortocircuito il cervello c’è un solo modo. Non guardare la Tv e non comprare i giornali, e informarsi da soli, con pazienza, col proprio intuito. O non informarsi per niente.
Per evitare, invece, la deriva autoritaria, non c’è possibilità.
Il trattato infatti è entrato in vigore da pochi giorni, nell’assoluta indifferenza dei media e dei cittadini ma anche dei giuristi, sempre informatissimi su “mille modi per impugnare una multa per divieto di sosta” ma completamente all’oscuro del sistema in cui vivono.

Articolo di Paolo Franceschetti

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