martedì 19 gennaio 2010

Sei sicuro che sia una teoria?

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Complottismo e sistema in cui viviamo. Parte 1. Linee generali.


Il sistema in cui viviamo. Parte 2. Il sistema giuridico.


A cosa serve la crisi finanziaria? E a chi giova?


A cosa serve la crisi finanziaria. Parte 2.


Gladio, il principale segreto della Repubblica.


Qui di seguito una conferenza in 12 parti di Paolo Franceschetti al Meetup David Icke di Roma del 2009

I mass media e la tecnica del corto circuito...

Le tecniche dei mass media per controllare la popolazione.

1. Premessa. 2. Il problema delle riforme della magistratura. 3 il problema degli aumenti di carriera e di stipendio dei magistrati. 4. Il problema della mafia. 5. La globalizzazione e i fatti del G8. 6. Il problema del doping. 7. Il caso Garlasco e il caso Cogne. 8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo. 9. La questione ebraica. 10. Il problema della massoneria. 11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito.


1. Premessa.

Da piccolo, ogni tanto, sentivo degli intellettuali dire cose che non capivo. Pasolini diceva che nulla è più terribile della Televisione. Molti dicevano che la TV era un mezzo di controllo delle masse, ma non riuscivo a capire il perché e soprattutto il come ciò avvenisse. Secondo la mia limitata visione di allora, che controllo poteva esercitare un mezzo che mandava film, spettacoli, e notizie? Tanto, pensavo, c’è sempre la nostra intelligenza che vaglierà se una cosa è giusta o no.

Da sempre, fin da quando ero giovane, per educazione o per carattere o forse per entrambe le cose, ho sempre cercato di capire “il diverso da me” e quindi sono sempre stato incuriosito dalle tesi completamente opposte alle mie, cercando di capire come e perché una persona potesse credere in una tesi completamente opposta (che io ritenevo sbagliata); e spesso scoprivo, sorprendendomi, che a guardare la cosa dal punto di vista dell’altro, anche l’altro può aver ragione.
Questa mia caratteristica mi ha portato a cercare di capire cosa spingesse una persona a votare comunista ed essere filo-sovietico negli anni '70 anche se in Russia era notorio che non esistesse alcuna libertà; cosa spingesse una persona a essere fascista anche se era notoria la rovina a cui aveva portato il fascismo; cosa spingesse una persona ad essere atea o ad aderire all’islamismo, cosa spingesse un mafioso a stare dalla parte della mafia, ecc....

Per quanto riguarda l’informazione, quindi, per anni ho cercato di leggere quotidiani diversi contemporaneamente (ad esempio Il manifesto e Il giornale) tentando di capire la realtà attraverso le informazioni che ci danno i mass media, libri compresi.
Il risultato ottenuto è stato un completo black out del mio cervello, che ad un certo punto si è rifiutato di guardare TG e leggere giornali perché avevo capito che da anni si ripetevano gli stessi fatti, le stesse dichiarazioni, le stesse polemiche, con il risultato che non si concludeva mai nulla.

Il culmine della mia esasperazione arrivò con Tangentopoli. Ricordo che i giornali erano arroccati su queste due posizioni: destra (Tangentopoli è una manovra della sinistra per abbattere la destra) e sinistra (W i magistrati e il loro lavoro). Questa posizione era sbagliata, perché entrambe le parti avevano la loro parte di ragione. Dopo qualche tempo poi anche la sinistra iniziò a fare leggi per abbattere il potere della magistratura. La cosa che più mi stupiva però era che nei giornali e nella politica di entrambi gli schieramenti non c’era traccia del problema principale di Tangentopoli: cioè il fatto che era stato sollevato il velo sul sistema di potere in Italia, dimostrando che ovunque, tangenti e corruzioni erano la regola incontrastata. E nessuno parlava di questo problema, e della sua soluzione; il dibattito si riduceva al problema “è giusto che la magistratura interferisca con la politica?”


La mia reazione, allora fu comune a quella di molte persone. Smettere di informarmi.
Francamente non mi è mai sembrata una scelta saggia, e in fondo capivo che era sbagliato rinunciare a capire. In fondo ammiravo quelli che resistevano, che continuavano a lottare politicamente e informarsi, ma io ho ceduto perché non ce la facevo più.
Oggi però, dopo anni di studio di materie giuridiche, e una certa approfondita conoscenza di alcuni fatti di cronaca, posso dire che il mio atteggiamento non era sbagliato.
In realtà i mass media sono programmati esattamente per questo. Cortocircuitare il cervello delle persone per mezzo di una tecnica che descriverò di seguito e che si chiama, appunto, tecnica del Corto circuito.
Per descriverla prenderemo in esame brevemente e sinteticamente alcune delle principali questioni o notizie di cui mediamente è informato ogni cittadino attraverso i TG.
Vedremo che in genere si contrappongono sempre due tesi di fondo. Entrambe hanno la caratteristica di essere vere; il problema è che spostano l’attenzione dal problema principale, impedendo di far capire qualcosa a qualsiasi cittadino anche di cultura.


2. Il problema delle riforme della magistratura.

Cominciamo dalle riforme della magistratura. Il problema è in genere se dividere o no le carriere dei PM da quelle dei giudici.Tesi della destra (e dell’avvocatura): sì, è necessario dividere le carriere. Infatti i giudici sono troppo spesso appiattiti sulle posizioni dei PM, e inoltre è necessario al fine di specializzare maggiormente le professionalità dei singoli individui.
Tesi della sinistra (e della magistratura): la separazione delle carriere significa sottoporre il PM al controllo del governo, e questo è inammissibile.

In realtà il problema è che hanno ragione entrambi, di conseguenza nella bagarre che scoppia, la lotta diventa inevitabile e si schierano i magistrati (che sono inevitabilmente tutti di sinistra, secondo l’immagine che ne rilasciano i media) e gli avvocati (che sono inevitabilmente tutti di destra).
La verità è un’altra, e in genere non la dice nessuno: è necessario dividere le carriere. La verità è anche, però, che ci sono mille sistemi per separare le carriere senza sottoporre il PM al controllo dell’esecutivo. E la verità è anche che le leggi sulla magistratura così come sono congegnate oggi necessiterebbero di riforme adeguate, e non delle riforme barzelletta che propongono i governi recenti, che peggiorano la qualità della nostra giustizia anziché migliorarla.


3. Il problema degli aumenti di carriera e di stipendio della magistratura.

Tesi della destra: non è giusto che gli scatti di carriera e di stipendio siano automatici. Tutto deve dipendere dal merito e quindi occorre stabilire dei concorsi interni durante la carriera.
Tesi della sinistra: il sistema è giusto, perché evita che i magistrati lavorino pensando solo alla carriera.

Anche qui hanno ragione entrambe le fazioni. Il problema però è che stabilendo concorsi interni durante la carriera, il magistrato sarà valutato da persone che necessariamente non saranno più preparate di lui a valutarlo. In altre parole, essendo difficile reperire persone più preparate giuridicamente di un magistrato, sarà impossibile creare delle commissioni serie. C’è quindi il sospetto che questo sistema di meritocrazia che vorrebbe introdurre la destra sia un modo per silurare i magistrati sgraditi e promuovere quelli più docili. Anche qui il sistema corretto ci sarebbe, cioè introdurre sistemi di meritocrazia oggettivi, come il numero di sentenze emesse, il numero di sentenze appellate, ecc…


4. Il problema della mafia.

Tesi della sinistra: la destra è collusa con la mafia, infatti abbiamo Berlusconi, Dell’Utri, Previti, in parlamento.
Tesi della destra: la tesi che Berlusconi sia mafioso è un complotto della sinistra. I processi sono pilotati e fatti apposta per screditare il premier.

Il problema è che hanno ancora una volta ragione entrambi ma la realtà è molto più complicata, e ad addentrarcisi c’è da diventare matti. La destra è collusa con la mafia, ma lo è anche la sinistra, tanto che hanno candidato nelle loro fila diverse persone coinvolte con la mafia, quindi da questo punto di vista, non c’è nulla di diverso tra i due schieramenti.
I processi sono pilotati, è vero. Ma è altrettanto vero che in genere i reati che accertano sono veri. E’ vero infatti che Andreotti colludeva con la mafia, come è vero che Berlusconi e Dell’Utri hanno colluso con essa.
Inoltre, se è vero che i processi sono pilotati e voluti, questo non avviene certo ad opera della sinistra, bensì della massoneria al potere, che usa questi processi come uno spauracchio per lanciare messaggi al politico di turno da bruciare, avvertire, o distruggere.
D’altronde il problema della mafia non è la mafia stessa.
Il problema della mafia lo ha sintetizzato bene Riina durante il maxiprocesso; disse “scusi signor Presidente, ma a me pare che ogni fatto che capita in Italia la colpa è sempre di Totò Riina anche per fatti che sono accaduti quando ero in carcere; dovreste invece cercare tra i servizi segreti e tra i comunisti, Caselli e Violante”.
Riina diceva il vero anche se la sua intenzione era mandare un messaggio a qualcuno e non difendere se stesso (indifendibile dato che ha più ergastoli di chiunque in Italia), né scaricare le sue responsabilità su altri.
Il punto è che sopra la mafia c’è la massoneria, e i responsabili del sistema mafioso che abbiamo in Italia, sono proprio i politici, di destra e di sinistra. Pannella, Bertinotti, Veltroni ecc.
Solo che essendo difficile individuare le responsabilità di costoro, ed essendo invece facilissimo individuare le connivenze di alcuni esponenti della destra, ecco che la sinistra appare – di facciata - più pulita. Ma il problema è altrove, e la verità i giornali non la diranno mai.








5. Il caso Garlasco e il caso Cogne.

La stessa tecnica è utilizzata nei processi di cronaca. Prendiamo Garlasco e Cogne. Possono essere trattati insieme, dal momento che sono delitti della stessa organizzazione e quindi ricorrono le stesse modalità.
- Tesi accusatoria. Sono stati Stasi e la Franzoni. Lo dimostrano le contraddizioni nelle loro deposizioni, lo dimostra il fatto che probabilmente erano presenti al momento del delitto, lo dimostrano alcune prove (sempre equivoche e mai definitive magari… ma tant’è); lo dimostrano le perizie psichiatriche (taroccate, ma tant’è…).
- Tesi innocentista. Non sono stati Stasi e la Franzoni. Manca l’arma del delitto. Manca il movente. Manca la prova definitiva. Per commettere un delitto del genere occorrevano più persone.

Anche qui il problema è mal posto e hanno parzialmente ragione entrambe le fazioni. Il punto è che i media si pongono inequivocabilmente le domande sbagliate. Le domande giuste sarebbero: posto che Chiara Poggi lavorava per la Computer Sharing che dipendeva dai servizi segreti, come mai la procura non ha acquisito le analisi telefoniche per individuare la presenza di eventuali dipendenti della CS quel giorno sulla scena del delitto? Come mai non si chiede l’acquisizione delle immagini dei satelliti che da anni oramai immortalano quotidianamente le nostre vite, per controllare se sia entrato o uscito qualcuno dalla casa? Come mai le indagini sembrano puntare solo su Stasi?
Domande analoghe ci si dovrebbe porre nel caso Cogne, ma il discorso sarebbe troppo lungo.
In altre parole. Certo che non ci capisce niente nessuno. I giornali in genere sviano volutamente l’attenzione dai veri problemi, come è successo ad esempio nel caso del Mostro di Firenze, vicenda a cui abbiamo dedicato un articolo pochi giorni fa.




6. La globalizzazione e i fatti del G8.

Questi due eventi li trattiamo insieme perché esiste un collegamento che ora spiegheremo.

- Tesi della destra. La globalizzazione è un fenomeno necessario ed essere contro la globalizzazione significa inseguire idee utopistiche, ed essere contro la storia.

- Tesi della sinistra estrema. La globalizzazione uccide le popolazione del terzo mondo, distrugge il mercato anche locale italiano, ecc.

- Fatti del G8 e tesi della destra. I no global sono dei delinquenti che hanno sfasciato, picchiato, incendiato, ecc… Sono degli incivili. Era giusto perseguirli e quindi occorre guardare benevolmente i fatti della caserma Diaz. In fondo, i poliziotti cercavano di evitare che dei delinquenti distruggessero la città. Se hanno ecceduto un po’ perdonateli.
- Fatti del G8 e tesi della sinistra. I no global erano persone pacifiche e la polizia è fascista e assassina. I delinquenti sono nello Stato.







La verità è completamente diversa. La globalizzazione è un fenomeno per certi versi inevitabile, ma dovrebbe essere condotta con il rispetto delle popolazioni del mondo, nel rispetto della concorrenza, ecc… Il che non accade, perché molte multinazionali sono delle vere e proprie fabbriche di morte.
Al G8 i cosiddetti Black Block erano in realtà per la maggior parte agenti dei servizi segreti stranieri e italiani che avevano il compito di distruggere, incendiare e devastare (ecco perché la polizia non intervenne a bloccare la cosiddette tute nere, mentre al contrario picchiavano innocui manifestanti dell’Azione Cattolica o di alcuni centri sociali).
Il fine era quello di imprimere nel cervello della gente la seguente equazione: essere contro la globalizzazione è uguale ad essere dei delinquenti.
Non è la polizia ad essere fascista ed assassina, né lo erano quei poveri carabinieri che si sono ritrovati in piazza Alimonda quando è morto Carlo Giuliani.



Gli assassini sono altri.
Ma vallo a far capire alla gente.





7. Il problema del doping.

Scelgo poi un argomento di scarsa importanza a caso. Il doping. Se viene beccato un atleta che si dopava – come Pantani - scoppia il finimondo.
La maggior parte dirà “non è vero, è un complotto”.
Alcuni diranno “è vero, è giusto che se ne vada, ha commesso un illecito”.

In realtà tutti sanno che nessun professionista di eccellenza può diventare tale senza doping. Lo dimostrano le prestazioni medie dei campioni dei vari sport, impensabili 40 anni fa. E lo sa chiunque stia nel settore. Ricordo che quando a venti anni feci gli esami da istruttore di Body Building, tra le materie di esame c’era, appunto, il doping nei vari sport, dove i nostri insegnanti ci spiegavano candidamente che in nessuno sport, tranne forse nel ping pong e nel golf, è possibile raggiungere prestazioni di eccellenza senza il doping.
Allora il problema non è se Pantani di dopasse o meno. Il problema è che Pantani si dopava come tutti, ma forse meno degli altri (perché i campioni sono geneticamente precostituiti e necessitano di meno sostanze della media); il problema è: perché lui?


8. Il problema di Berlusconi e del monopolio televisivo.

- Tesi della destra. Berlusconi dice che non è vero che ha sei televisioni. Primo. Perché ha i nemici in casa (basta vedere quello che gli hanno combinato con il caso Spatuzza le sue stesse TV).
Secondo. Perché la Rai non è sua e lo dimostra il fatto che Travaglio ad Anno Zero sparla continuamente contro di lui.

- Tesi degli avversari. Berlusconi detiene sei TV perché di tre ne è il proprietario. E altre tre le controlla indirettamente perché è innegabile che il governo abbia un certo potere di influenza sulla TV di stato.

Anche qui hanno ragione entrambi.
Quello che Berlusconi non dice è che il suo problema non sono i comunisti in casa. Sono i poteri massonici a cui lui deve rispondere, per cui avviene che se la massoneria decide che un certo conduttore (ad esempio Mentana, Costanzo, o chiunque altro) deve rimanere al suo posto, la volontà di Berlusconi non conta nulla e prevale la volontà dei reali padroni di Mediaset.
Quindi, oggi che è stato deciso il linciaggio mediatico di Berlusconi, neanche lui può impedirlo.

Ora, è ovvio che non conoscendo il sistema massonico e i suoi meccanismi, chiunque osservi ciò che succede in TV non riesce a capirci nulla.
In questo senso ha ragione Travaglio quando dice che i giornali sono i cani da guardia del potere. Sono infatti i legacci che ricordano sempre, puntualmente, ai politici come devono comportarsi, altrimenti intervengono con la mannaia mediatica, come nel caso Marrazzo, ad esempio.

9. La questione ebraica.

I problemi tra Israele e Palestina nascono nel 1947 quando l'ONU decide di assegnare agli ebrei, che da tempo non avevano una patria, un territorio che più o meno era al confine tra Egitto, Libano, Siria e Giordania.
Il 14 maggio del 1948 viene dichiarata ufficialmente la nascita dello Stato di Israele e il giorno dopo, per intuibili motivi, scoppia una guerra e il neonato stato viene attaccato da Egitto, Siria, Giordania, Iraq e Libano.
E da quel giorno la guerra non è mai finita.

- Tesi filo israeliana. Israele ha diritto ad avere uno stato, dopo che per secoli è stato perseguitato, umiliato, cacciato. Nessun popolo ha mai subito tante discriminazioni come quello ebreo. Quindi chi nega lo stato di Israele nega il diritto del popolo ebreo ad esistere.

- Tesi anti israeliana. Il fatto di avere diritto ad uno stato non dà ad Israele il diritto di commettere atrocità. Né di sconfinare dai territori assegnati (infatti a tutt'oggi Israele pare che abbia occupato una porzione di territorio immensamente superiore a quella che gli era stata assegnata originariamente). Inoltre occorre tenere presente che i territori israeliani sono stati assegnati senza consultare i palestinesi, il che si è tradotto in un abuso delle Nazioni Unite a danno di un popolo arabo, che è un fatto di per sé idoneo a scatenare una guerra mondiale (Le stesse Nazioni Unite che poi – dopo aver creato il problema assegnando ad Israele i territori - hanno più volte emanato risoluzioni considerando illegittimo il comportamento di Israele).

La verità è completamente diversa. Il popolo di Israele avrebbe diritto ad un terra, questo è sicuro. Ed è assolutamente vero che nessun popolo è stato tanto perseguitato nei secoli.
Ma l’ONU ha volutamente assegnato ad Israele i territori in questione perché si doveva creare un focolaio di guerra permanente. Era infatti assolutamente ovvio che piazzando i territori dello stato in quella posizione sarebbe scoppiata una guerra (che infatti, come abbiamo detto, scoppiò il giorno dopo).
Peraltro Gerusalemme è considerata città santa dalle tre maggiori religioni mondiali: cristianesimo, islamismo ed ebraismo. Il che equivale a mettere tre belve in uno stesso recinto con un solo pezzo di carne.
In altre parole, volutamente si è creata una situazione di guerra, ma la maggior parte degli israeliani e dei palestinesi non la vorrebbe. La guerra è invece creata ad arte e voluta e mantenuta dall’élite dominante, anche (ma non solo) per preparare un futuro terreno di scontro nei prossimi anni tra Occidente ed Oriente, e preparare il terreno alla terza guerra mondiale.


10. Il problema della massoneria.

E veniamo ad uno dei problemi che più ho trattato in questo blog, quello della massoneria. Anche qui le informazioni sono in genere create ad arte per cortocircuitare chi si occupa del problema.

- Tesi della massoneria. La massoneria è un ricettacolo di sapienza e conoscenza antiche. La massoneria ha fatto la storia dell’umanità in questi secoli. Senza la massoneria avremmo ancora gli stati assoluti e il dominio della Chiesa. Tant’è vero che gli uomini più importanti della storia erano massoni: Einstein, Guglielmo Marconi, Beethoven, Mozart, Garibaldi, Mazzini, D’Annunzio Pascoli, Cavour, persino Bakunin e Marx, ecc…

- Tesi antimassoniche. La massoneria occulta la verità. La massoneria ha dominato gli eventi della storia e ancora li domina, commettendo crimini atroci (quelli che noi descriviamo nel blog). In una società democratica le società segrete non devono esistere.

Anche qui il problema è che hanno ragione entrambi. La massoneria ha fatto la storia dell’umanità, nel bene e nel male; probabilmente, nei secoli passati, più nel bene che nel male. I massoni dimenticano di dire che però nel novero dei massoni dobbiamo mettere anche Licio Gelli, Totò Riina, Leoluca Bagarella, Stefano Bontade, i componenti della Banda della Magliana, l’arcivescovo Marcinkus, alcuni Papi, ecc… e, ci giurerei, anche gli attuali vertici della mafia come Matteo Messina Denaro.
Il problema poi è che il vincolo di segretezza massonico più altri meccanismi permettono, alla fine, che si impongano spesso al potere le frange più criminali della massoneria; ed è probabile che oggi, al potere, di vertici che non siano criminali non ne esistano praticamente più.
E’ probabile che un giorno il velo di segretezza della massoneria cadrà e allora tutto il suo patrimonio di conoscenze da essa detenuto potrà essere reso disponibile, anche perché, come dice giustamente Israel Regardie nella sua “Magia della Golden Dawn”, anche se si mette a disposizione di tutti la conoscenza più elevata, la mente limitata continuerà a percepire solo una parte del tutto e nella maggior parte dei casi le persone comuni non riesciranno a vedere le cose che hanno davanti agli occhi.
E che Israel Regardie abbia ragione lo dimostra che nonostante i libri sulla Golden Dawn siano scritti da un massone, e trattino ovviamente anche i rituali della Rosa Rossa, qualche imbecille continua a scrivere sul mio blog “non credo all’esistenza della Rosa Rossa”, “non ci sono prove della sua esistenza”. Cioè decine di libri scritti da persone che dichiarano di appartenere ad un organizzazione X, non costituiscono la prova dell’esistenza di questa organizzazione.
La cosa è talmente demenziale che si commenta da sola, ma dimostra comunque come in effetti, anche se la verità la metti davanti agli occhi di qualcuno, chi non vuole vedere continuerà a rimanere cieco.
Ma per ora il fatto è che hanno ragione entrambi gli schieramenti, il che impedisce di cercare delle soluzioni, condividerle, e anche solo “vederle”.


11. Conclusioni. La tecnica del corto circuito.

I mass media, insomma sono fatti in modo da presentare sempre una realtà sfaccettata, ma senza mai far capire i veri problemi a chi ascolta o legge.
Apparentemente regna un certo contraddittorio e una democrazia di facciata, perché in TV noi sentiamo parlare Berlusconi su un canale e sull’altro Travaglio e Santoro.
Le finte liti tra Santoro e Berlusconi contribuiscono poi a dare al tutto un senso di realtà.

Di conseguenza succede che la maggior parte delle persone, che è molto condizionabile e in genere si allinea al partito o alla religione che ha abbracciato a costo di negare l’evidenza, prenderà acriticamente le parti di uno o dell’altro, e starà a destra o a sinistra.
Coloro che volessero andare oltre la cortina e capire qualcosa di più sono invece destinati a subire una specie di cortocircuito, perché finiscono per non capire più niente e rinunciano a seguire la politica e la cronaca.

Questa tecnica può essere chiamata, appunto, tecnica del corto circuito. In pratica con essa il sistema si assicura che i sudditi saranno equamente divisi tra due fazioni opposte, entrambe parziali e faziose, che non si incontreranno mai e non capiranno mai la verità; e si assicura che coloro che non vorranno prendere parte alla lotta saranno innocui perché non avranno capito nulla.


L’informazione è orientata quindi a disinformare e dividere la gente in due parti, entrambe sbagliate. Questo accade in tutti campi, ad esempio nel dibattito medicina naturale /medicina alternativa (problema che viene posto come una rigida alternativa, mentre invece le due discipline dovrebbero stare in termini di complementarietà), nel dibattito sul doping nello sport (da una parte chi dice che il doping è proibito, dall’altro chi dice che si dopano tutti, e hanno ragione entrambi), nel dibattito tra esoteristi e razionalisti (dove l’alternativa è: o sei un esoterista, quindi sei un matto fuori dalla società; o sei un razionalista e credi nella scienza allora sei una persona intelligente) e in mille altri campi, dove trovare un giornale, un libro, o un TG che dia una notizia corretta è impossibile.
Peraltro, non solo vengono orientate adeguatamente le scelte della maggioranza incanalandole entro binari precostituiti, di destra o sinistra, ma vengono selezionati accuratamente gli argomenti, in modo che sui punti più importanti l’informazione sia inesistente.
Quindi non si parla mai di massoneria (ma sempre e solo, ossessivamente, di mafia). Non si parla mai di sistema bancario e sistema dell’emissione della moneta. Non si parla mai di Trattato di Lisbona.
Così oggi abbiamo un trattato che ha reintrodotto la pena di morte, che toglie sovranità agli stati nazionali, che permette che l’Unione Europea possa fare leggi che saranno superiori a quelle costituzionali senza possibilità di adire la Corte Costituzionale, che ci fa governare da una giunta che non sappiamo neanche come e con che criteri viene eletta e senza possibilità di controllo da parte del cittadino; in pratica hanno introdotto un Trattato autoritario che abolisce ogni libertà fondamentale per il cittadino, all’insaputa di tutti, giuristi compresi, e con l’unanimità di tutto il parlamento.
Ecco uno dei risultati di questo sistema mediatico. Che mentre in Tv parlano delle scappatelle di Berlusconi e del pentito Spatuzza, con il Grande Fratello e il calcio in fondo al telegiornale, tolgono libertà ai cittadini distruggendo gli stati sovrani, secondo un progetto massonico che risale perlomeno al 1500 e a Comenio.

Per evitare che ci mandino in cortocircuito il cervello c’è un solo modo. Non guardare la Tv e non comprare i giornali, e informarsi da soli, con pazienza, col proprio intuito. O non informarsi per niente.
Per evitare, invece, la deriva autoritaria, non c’è possibilità.
Il trattato infatti è entrato in vigore da pochi giorni, nell’assoluta indifferenza dei media e dei cittadini ma anche dei giuristi, sempre informatissimi su “mille modi per impugnare una multa per divieto di sosta” ma completamente all’oscuro del sistema in cui vivono.

Articolo di Paolo Franceschetti

martedì 5 gennaio 2010

Svelato il Mito della Teoria dei Germi

Exposing the Myth of the Germ Theory

di Arthur M. Baker

Mito della Teoria  dei Germi
Avevo già fatto anni fa un articolo sulla Teoria dei Germi, ma non ho resistito dal pubblicare anche questo di Arthur M. Baker perché è davvero un bellissimo articolo, sia per chiarezza che per completezza. E' diviso in due parti: le prime 6 pagine su 10, che non fanno parte della traduzione presentata, parlano del plagio della Teoria dei Germi da parte di Pasteur, della tardiva ammissione da parte sua che la teoria era sbagliata, e dell'adozione di tale teoria da parte del cartello medico-farmaceutico che ormai aveva fondato le sue strutture basandosi su quella teoria e che pertanto bisognava accettarla dogmaticamente come vera.

Viene poi spiegato il ruolo simbiotico dei batteri e del loro lavoro di pulizia, di "purga fisiologica", che non creano la morte della materia organica su cui operano ma sono parte del processo della malattia, non la causa. I germi proliferano se c'è materiale patologico di cui nutrirsi.

Arnold Ehret lo aveva intuito già nel 1911 e aveva dichiarato come falsa la teoria dei germi.

L'articolo continua dicendo che i germi mutano a seconda del tipo di scorie che trovano per meglio eseguire il loro lavoro di smaltimento. E' interessante dove si parla del modo in cui il corpo gestisce la proliferazione batterica e come si difende per mezzo dell'emissione di muco, il comune raffreddore, come anche magistralmente spiegato nel libro Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco di Arnold Ehret.

La prima parte si conclude con questo paragrafo:

Quindi, se la salute è la migliore protezione contro la malattia, perché non promuovere la salute educando la popolazione sui requisiti della salute secondo il suo mandato biologico? Perché non creare un vero e proprio sistema di "cura della salute" invece del prevalente sistema di "cura della malattia " che esiste attualmente? Dobbiamo promuovere la salute vivendo secondo quei fattori sui quali la salute viene generata.

Chi volesse avere l'intero articolo in lingua originale (inglese) può scaricarlo da qui: Exposing the Myth of the Germ Theory

Quella che segue è la seconda parte, le ultime 4 pagine del documento originale tradotte in italiano da Gianluca Freda

Svelato il Mito della Teoria dei Germi

di Arthur M. Baker

Estratto da Exposing the Myth of the Germ Theory – a cura del College of Practical Homeopathy, 2005

Traduzione di Gianluca Freda

[…] In origine la parola “virus” significava veleno e il termine “virulento” voleva dire velenoso. Oggi intendiamo per virus una entità submicroscopica e “virulento”, in generale, significa contagioso. La medicina moderna utilizza il termine “virus” per indicare una microscopica forma di vita capace di infettare le cellule e a cui viene pertanto attribuita la responsabilità di molte delle nostre malattie.

Nell’immaginario popolare, il virus è una forma di vita in grado di parassitare ogni altra forma di vita, inclusi gli animali, le piante e i saprofiti (funghi e batteri).

Nella descrizione delle infezioni virali, ai virus vengono attribuiti comportamenti quali “iniettarsi”, “incubare”, “essere in latenza”, “invadere”, avere uno “stadio attivo”, “impadronirsi”, “riattivarsi”, “mascherarsi”, “infettare”, “assediare” ed essere “devastanti” e “mortali”.

La teoria medica convenzionale sostiene che i virus nascono da cellule morte che essi stessi hanno infettato. Il virus “si inietta” nella cellula e le “ordina” di riprodurlo, fino al momento in cui la cellula esplode per lo sforzo. I virus sono a questo punto liberi di cercare altre cellule in cui ripetere il processo, infettando così l’intero organismo.

Tuttavia i virologi ammettono che i virus, pur avendo natura peculiarmente organica, non possiedono metabolismo, non possono essere replicati in laboratorio, non possiedono alcuna caratteristica degli esseri viventi e, in realtà, non sono mai stati osservati vivi!!

I “virus vivi” sono sempre morti

Il termine “virus vivo” indica semplicemente quei virus creati dalla coltura di tessuti viventi in vitro (cioè in laboratorio), dai quali si possono ottenere trilioni di virus. Ma proprio qui sta il punto: anche se alcune colture da laboratorio vengono tenute vive, nel corso del processo si verifica un massiccio ricambio cellulare ed è dalle cellule morenti che vengono ottenuti i “virus”. Essi sono comunque morti o inattivi, poiché non possiedono né metabolismo né vita e non sono altro che molecole di DNA e proteine.

I virus contengono acido nucleico e proteine, ma mancano di enzimi e non possiedono una vita propria poiché mancano dei prerequisiti fondamentali della vita, e cioè dei meccanismi di controllo metabolico (che perfino i batteri “inferiori” possiedono). Il Guyton’s Medical Textbook riconosce che i virus non hanno nessun sistema riproduttivo, nessuna capacità di locomozione, nessun metabolismo e non possono essere riprodotti in vitro come entità viventi.

Il legame con i mitocondri

Poiché i “virus” non sono vivi, essi non possono agire in nessuno dei modi che vengono loro attribuiti dalle autorità mediche, tranne che come unità funzionali del nostro normale materiale genetico all’interno del nucleo cellulare o del nucleo mitocondriale interno alla cellula.

I mitocondri sono organismi viventi, uno dei molti diversi organelli (piccoli organi) presenti all’interno delle cellule del nostro corpo. I mitocondri hanno grosso modo la dimensione dei batteri e sia gli uni che gli altri possiedono un proprio DNA e un proprio metabolismo.

I mitocondri metabolizzano glucosio ricavandone molecole di ATP, che sono energia pronta per l’uso a cui il corpo può attingere quando ce n’è bisogno. Cosa ha a che fare questo con i “virus” in quanto tali? Tutto, come capirete fra un momento.

Chiunque abbia studiato citologia (struttura delle cellule) sa bene che la stragrande maggioranza delle forme di vita presenti all’interno della cellula è rappresentata dai mitocondri, i creatori della nostra energia.

I semplici protozoi monocellulari possiedono al proprio interno fino a mezzo milione di mitocondri. Le cellule umane ne hanno meno: dalle poche centinaia presenti nelle cellule sanguigne ai 30.000 e più delle cellule dei tessuti muscolari maggiori. Poiché l’intero corpo umano possiede dai 75 ai 100 trilioni di cellule, ciascuna delle quali contiene, mediamente, migliaia di mitocondri, devono esserci quadrilioni o quintilioni di mitocondri all’interno del nostro sistema.

Quando una cellula muore, essa viene rimpiazzata da una cellula figlia nata dal processo della mitosi, mentre la cellula esausta viene disintegrata dai lisosomi, i potenti enzimi intracellulari autodistruggenti e autodigerenti, che frammentano i componenti cellulari in particelle ultra-minute affinché il corpo possa prontamente riciclarle o espellerle come scarti.

Ogni giorno, da 300 milioni fino a oltre mezzo trilione di cellule del nostro corpo muoiono (a seconda del nostro livello di tossicità) e ognuna di esse contiene in media dai 5.000 ai 20.000 mitocondri. Quando le cellule muoiono esse vengono autodistrutte dai loro stessi lisosomi, ma i nuclei e i genomi dei mitocondri sono protetti assai meglio rispetto ad altri organelli e protoplasmi cellulari e spesso non si decompongono completamente.

Genomi e nuclei sono microscopici contenitori di informazioni genetiche, consistenti in DNA o RNA che agisce come centro di controllo e immagazzinamento del “progetto” stesso della cellula. In quanto tali essi sono per i mitocondri e le cellule ciò che il cervello è per il nostro corpo. Ogni cellula e ogni mitocondrio contengono questo materiale genetico che è la zona più protetta della cellula (grazie alla sua guaina proteica a doppi lipidi), proprio come il nostro sistema nervoso è la parte più vitale e protetta della nostra fisiologia (grazie alla colonna vertebrale e al cranio). Alla morte della cellula i mitocondri vengono frammentati dai lisosomi, ma non sempre in modo completo, a causa della loro doppia membrana protettiva. Ed è qui che la spiegazione diventa interessante.

Secondo il Guyton’s Textbook of Medical Physiology un virus può definirsi come una parte minuta di materiale genetico (detto genoma) le cui dimensioni equivalgono a circa un miliardesimo di quelle della cellula. Il genoma è circondato da una protettura detta capside che è di solito una guaina proteica a doppi lipidi ed è composta di due membrane (quasi identiche alla membrana cellulare) che, per inciso, rappresentano l’ossatura stessa del nucleo mitocondriale.

Le foto dei “virus” scattate col microscopio elettronico mostrano che le loro membrane sono irregolari e frastagliate, a volte semplici porzioni di uno strato, a volte di uno strato e di parte del secondo, il che concorda con l’azione autodigerente dei lisosomi, nel momento in cui il loro lavoro di frammentazione delle scorie cellulari è ancora parziale e incompleto. Pertanto, questa descrizione di un “virus” è virtualmente identica a quella di ciò che resta dei genomi dei mitocondri cellulari.

In breve, i virus sono resti di materiale vivente e alcuni testi di fisiologia ipotizzano che essi siano il residuo di cellule esauste. I lisosomi che disintegrano la cellula morta a volte non riescono a frammentare questi “virus”, circondati dalla membrana protettiva a doppi lipidi.

E’ sorprendente che i ricercatori non riescano a riconoscere questi corpi per ciò che sono in realtà: generico materiale mitocondriale esausto, soprattutto frammenti di DNA e RNA.

I “virus” non sono microrganismi

Anche se le autorità mediche attribuiscono erroneamente a questi inerti residui cellulari il carattere della vita e della malignità, i microbiologi riconoscono che i virus sono in realtà frammenti morti di DNA rivestiti di una membrana lipido-proteica, pur non riuscendo a comprendere la loro origine.

In realtà i genomi sono meccanismi di controllo, ma non microrganismi come l’establishment medico vorrebbe farci credere, e questi cosiddetti “virus” non sono altro che frammenti senza vita di generico materiale mitocondriale. Per questo motivo i virus non possono provocare malattie, a meno che non si accumulino come impurità che inquinino le cellule, i tessuti e la circolazione nel corso del ricambio cellulare.

I virus sono quindi genomi morti, provenienti da cellule disintegrate, la cui membrana cellulare non è stata completamente frammentata dai lisosomi. I genomi non presentano alcuna caratteristica di vita e sono semplici particelle di materiale acido nucleico, di norma riciclati attraverso la fagocitosi o espulsi come scorie.

Le fotografie dei presunti virus che “si iniettano” all’interno della cellula mostrano in realtà la cellula che letteralmente inghiotte il virus o scoria proteinacea. Si forma allora un’incavatura, detta invaginario, e il materiale organico viene circondato dalla sostanza cellulare che poi si richiude, formando uno “stomaco” improvvisato, in cui il virus scompare. Lo “stomaco” si riempie allora di potenti enzimi lisosomici che digeriscono il materiale organico, frammentandolo in amminoacidi o acidi grassi per il riciclaggio o l’eliminazione.

Questo processo è una caratteristica della fisiologia cellulare nota come fagocitosi (letteralmente “divorazione di cellule”); è un normale processo di ingestione cellulare e digestione enzimatica di batteri, scorie di tessuti e altre cellule erratiche.

I virus non sono altro che materiale organico inerte, completamente privo di qualsiasi caratteristica di vita e che nessuno ha mai visto in azione. Le fotografie che asseriscono di mostrare i virus in azione sono vere e proprie frodi: ciò che mostrano in realtà è un ordinario processo fisiologico di fagocitosi che avviene innumerevoli volte ogni giorno all’interno del corpo.

E’ da ricordare che secondo i testi di virologia e microbiologia i virus presentano le seguenti caratteristiche, che sono incompatibili con la vita:

1) I virus non possiedono metabolismo. Non possono elaborare il cibo o il nutrimento e dunque non possiedono strumenti per formare energia. Sono solo un contenitore, o schema di informazioni, come lo sono i genomi.

2) I virus non possiedono alcun tipo di capacità di movimento. Non hanno un sistema nervoso, né un apparato sensorio, né un’intelligenza che possa in qualche modo coordinare movimenti o “invasioni del corpo” di qualsiasi natura.

3) I virus non possono replicarsi: essi dipenderebbero interamente dalla “riproduzione obbligata”, vale a dire la riproduzione attraverso un organismo ospite, cosa assolutamente inaudita in ogni altro campo della biologia.

Riproduzione Obbligata

Nelle spiegazioni che i medici forniscono sulle cause delle infezioni virali, ci viene chiesto di credere alla riproduzione obbligata, in cui un organismo (la cellula) viene costretto a riprodurre un organismo alieno (il “virus”). Tuttavia non esiste in natura nessun esempio di esseri viventi che riproducano qualcosa di non appartenente alla propria specie.

Non dimentichiamo che il rapporto tra le dimensioni del virus e quelle della cellula è di circa un miliardesimo. La spiegazione offerta dalla teoria virale delle malattie ci domanda di credere che il virus si inietti all’interno della cellula e le ordini di riprodurre il virus centinaia di migliaia di volte, finché la cellula esplode. Ma anche nel momento in cui il virus “si riproduce” la sua massa complessiva rimane comunque meno di 1/100 dell’uno per cento della massa della cellula. E’ come dire che se voi vi iniettaste mezzo grammo di una sostanza, essa potrebbe provocare una tale pressione interna da farvi esplodere!

Solo i microrganismi viventi sono in grado di agire e di riprodursi, e ciò avviene sotto il diretto controllo del nucleo, genoma o “cervello”. I cosiddetti “virus” non sono che residui di entità un tempo organicamente funzionanti, la cui struttura genetica ha con esse la stessa relazione che una testa ha col corpo; attribuire ai virus una qualsiasi attività è più o meno come attribuire delle azioni alla testa decapitata di un cadavere!

I virus sono dannosi solo se si accumulano come scorie

Il nostro sangue e i nostri tessuti possono venire saturati da questi materiali di scarto generati internamente, proprio come avviene con le sostanze inquinanti ingerite dall’esterno. L’intossicazione si verifica nel momento in cui queste scorie sovraccaricano il corpo al di là delle sue capacità di espellerle. E’ vero che i virus provocano malattie, ma solo in quanto scorie tossiche. In questo senso i “virus” sono sì responsabili di varie patologie, ma non certo in quanto agenti di contagio. Ricordiamo che batteri, germi e virus non comunicano tra loro né possono agire di concerto e sono del tutto incapaci di condurre operazioni congiunte come quelle di un esercito o di un gruppo di assalitori. Essi sono privi dell’intelligenza e delle risorse richieste per governare il processo patologico. Solo il corpo è in grado di dare inizio a un tale processo risanante, poiché il corpo è la sola entità intelligente unificata in grado di condurre quei processi fisiologici che vengono chiamati “malattie”.

Evitare le infezioni attraverso una vita sana

Il Boyd’s Medical Textbook afferma che molte persone sane avrebbero in incubazione il virus senza sviluppare le particolari patologie di cui il virus dovrebbe essere causa, e che questo influsso debilitante sarebbe in grado di sopraffare le funzioni protettive del corpo “permettendo ai virus di usurpare le attività biologiche all’interno della cellula”.

Più specificamente, secondo la teoria medica, affinché un parassita o virus possa essere patogeno esso deve rispondere a tre criteri:

1) Deve essere biochimicamente attivo, cioè deve possedere una capacità metabolica per poter condurre un’azione;

2) Dovrebbe poter intossicare o infettare più cellule ospite di quanto il corpo di un animale o di un uomo sia in grado di proteggere o rigenerare. Ad esempio, potrete prendervi l’influenza solo se il virus uccide o infetta una porzione significativa delle vostre cellule polmonari; la poliomelite se il virus infetta un numero sufficiente delle vostre cellule nervose; o l’epatite se il virus assume il controllo di una larga porzione delle cellule del vostro fegato (le infezioni latenti sono invece quelle che coinvolgono una piccola percentuale delle nostre cellule, com’è il caso della tubercolosi, che molti di noi hanno senza neppure accorgersi di averla).

3) L’ospite deve essere geneticamente e immunologicamente permissivo. Deve accettare l’elemento patogeno e non deve esserne “immune”. In altre parole, deve “lasciar fare”.

Gli esseri umani sono sempre “infetti” di “virus” e batteri, poiché essi sono presenti nel nostro corpo in qualsiasi momento. Per questo motivo non si può affermare che essi “invadano” l’ospite. Le malattie non sono infezioni; sono piuttosto processi di purificazione del corpo e non sono provocate da batteri o da “virus”.

Né i “virus” né i batteri possono causare la malattia/processo risanante. Il vero responsabile è lo stile di vita biologicamente scorretto dell’ammalato. Quando le abitudini debilitanti vengono abbandonate, non vi sarà ulteriore accumulo di scorie tossiche e il corpo non avrà più bisogno di mettere in moto i processi di guarigione/malattia. La buona salute ne sarà il naturale risultato.

I farmaci sono controproducenti

Per uccidere virus e batteri e dare al corpo la possibilità di rimettersi, i medici credono di dover somministrare dei farmaci. Credono anche che la medicina sia d’aiuto nella guarigione. I farmaci, in effetti, uccidono i batteri, ma sono altrettanto dannosi ad ogni altra forma di vita metabolica, cellule umane incluse.

L’utilizzo di farmaci e di medicine alle erbe ostacola gli sforzi di detossificazione che il corpo conduce, rappresentando per il sistema una minaccia addizionale oltre alle sostanze nocive che il corpo va espellendo attraverso il processo di malattia. Eliminare le nuove sostanze dannose che vengono ingerite assume la precedenza sull’eliminazione di quelle che stanno alla base della crisi risanante. La prassi medica di uccidere i germi con farmaci, antibiotici, antinfiammatori o di sopprimerne l’attività con appositi sieri è la causa della crescente degenerazione della popolazione e di malattie iatrogeniche. Le malattie acute sono in grado di auto-limitarsi, commisuratamente allo sforzo necessario per liberare l’organismo dalle sostanze dannose. Il lavoro condotto dai batteri-spazzini durante il processo della malattia è al tempo stesso debilitante e fastidioso per l’ospite, ma è di vitale necessità per la preservazione della vita e della salute.

Quando il processo di detossificazione è stato completato, i sintomi della malattia scompaiono e l’organismo torna ad utilizzare le proprie energie per i compiti ordinari. La forza, allora, torna a fluire nelle estremità. Il corpo, benché indebolito dallo sforzo reso necessario per contrastare le sue condizioni di tossicità, riacquista le proprie energie e la vitalità funzionale e si riprende senza che sia necessario alcun trattamento. Quando la crisi risanante è stata completata, il recupero ha inizio.

L’illusione del contagio

La gente è stata educata ad essere terrorizzata dai batteri e dai virus e a credere implicitamente nell’idea del contagio: e cioè che specifiche entità patogene, aggressive e maligne, siano in grado di passare da un ospite all’altro. “Contagio”, nella definizione medica, è la trasmissione della malattia per contatto: una malattia infettiva può essere comunicata per contatto da una persona che ne è affetta o attraverso un oggetto che essa ha toccato. Il dizionario a questo proposito parla di “virus o altri agenti infettivi” o di “qualcosa che funga da tramite per la trasmissione della malattia con mezzi diretti o indiretti”.

Il “contagio”, tuttavia, è uno dei miti della medicina, poiché le scorie tossiche non possono essere trasmesse da un corpo all’altro attraverso il normale contatto. Le malattie contagiose sono un’invenzione, poiché nessuno può passare ad altri la sua malattia, non più di quanto possa trasmettere la propria salute. Qualcosa di simile al contagio sembra avvenire quando una persona in condizioni gravemente tossemiche viene messa a contatto con un’altra che si trovi in una situazione similare, attivando in questo modo una crisi risanante.

Ciò che accade in realtà

I batteri o i germi di questi individui vengono stimolati ad agire da quegli elementi devitalizzati su cui i batteri prosperano. Quando vengono trasferiti alle membrane mucose o ai tessuti di un’altra persona egualmente tossemica, è possibile che i batteri inizino immediatamente ad agire come fanno nell’organismo portatore, se vi è una quantità adeguata di prodotti della decomposizione su cui le colonie batteriche possano impiantarsi e prosperare.

Ma l’esistenza di un ambiente inquinato è prerequisito affinché tale azione batterica possa verificarsi.

Un individuo in salute, con un flusso sanguigno incontaminato e relativamente puro, non avrà quindi alcun motivo di temere le “malattie contagiose”.

Di norma, non è possibile trasmettere ad altri il proprio carico di tossicità, a meno che esso non venga estratto dal nostro corpo (come accade nelle donazioni di sangue) e poi iniettato ad un’altra persona (ad esempio con una trasfusione). In questo caso può verificarsi un contagio medicamente indotto o malattia iatrogenica, che non ha però nulla a che fare con quelli che si verificano nell’ambito dei naturali processi biologici della vita. E’ questa la reale spiegazione di ciò che chiamiamo “contagio”. Il germe attiva, affretta o sollecita il processo di malattia in coloro che sono già tossemici. Ma per coloro che non lo sono, il contagio non funziona e non può verificarsi finché il corpo si mantiene puro, poiché è la contaminazione del sistema che prepara l’organismo per le “epidemie”, a causa della nostra incapacità di mantenere fluidi e tessuti corporei puliti e non inquinati.

Le vere cause e i veri fattori del “contagio”

In realtà il cosiddetto “contagio” non esiste, poiché gli unici agenti in grado di produrre malattie sono le abitudini nocive come l’abuso di alcool, caffè, sigarette, farmaci, cibi-spazzatura, cibi raffinati, scarsità di riposo, mancanza di esercizio e di luce solare, ecc.

Sono le abitudini di vita sbagliate che generano le malattie che vediamo diffuse tra la popolazione. Non c’è nessun “insetto che gira”: è ciò che facciamo al nostro corpo che distrugge le sue necessità sistemiche.

La “predisposizione” rivisitata

Il concetto di “contagio” è strettamente correlato a quello egualmente erroneo di “predisposizione”: si crede infatti che un’”epidemia” risulti “contagiosa” solo se l’individuo vi è “predisposto”. Questa affermazione medica è in realtà un’ammissione che non sono i germi a provocare le malattie. Se così fosse, chiunque venisse esposto ad essi si ammalerebbe della stessa malattia.

In realtà una persona “predisposta” è una persona che possiede un alto livello di tossicità dell’organismo, insieme alla vitalità sufficiente a condurre il processo di malattia/purificazione. Tali individui possono ammalarsi in qualsiasi momento, che vengano o no esposti al “contagio”.

Se individui sani riescono a conservare la loro salute anche nel bel mezzo di “malattie epidemiche”, risulta evidente che la teoria del contagio è sbagliata. La parte dell’organismo più sovraccarica di tossine è quella in cui si manifestano per primi i sintomi della malattia, ma l’effetto complessivo è sistemico, poiché tutti gli organi e le ghiandole del sistema subiscono danni a differenti livelli.

Quali sono le vere “epidemie”?

Inoltre, le malattie più comunemente diffuse non sono neppure contagiose. Oltre il 90% degli americani soffre di placche arteriose, ma questa non è considerata una malattia contagiosa (mentre l’AIDS, che viene considerato epidemico, interessa solo 1/10.000 della popolazione!!!). L’obesità è forse considerata contagiosa? Eppure affligge una persona su tre. E la costipazione? Affligge il 90% della nostra popolazione.

E i problemi alla vista, che affliggono due persone su tre, sono forse considerati contagiosi? Lo stesso si può dire delle patologie dentarie, della pressione sanguigna anomala, delle emicranie, dei problemi alla schiena, ecc., tutte patologie estremamente diffuse. Più di metà degli americani soffre di problemi cardiovascolari, ma sono forse considerati contagiosi? La malattia più temuta in assoluto è il cancro. E’ forse contagiosa? L’artrite colpisce più persone che non l’herpes. E’ forse contagiosa? E che dire dell’asma o dell’acne?

Prendiamo come esempio i raffreddori. Come mai i bambini prendono fino a otto raffreddori all’anno, mentre i genitori molti di meno? Come mai le persone che si trovano isolate negli osservatori al Polo Nord o Sud “si prendono” lo stesso il raffreddore durante la loro permanenza? Come mai negli anni 1965-67 i laboratori del National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland, condussero sperimentazioni sulle influenze che non mostrarono alcuna prova che esse fossero dovute a contagio?

Ad alcuni volontari vennero iniettati ogni giorno i presunti “virus” dell’influenza, prelevati a coloro che ne soffrivano, ma nessuno di essi si ammalò. Ci furono più casi di influenza nel gruppo di controllo. Contemporaneamente, subito dopo la tradizionale Festa del Ringraziamento, il numero di ammalati in entrambi i gruppi ebbe un picco improvviso, come è lecito aspettarsi quando vengono consumati cibi e bevande eccessive durante una festività.

Anche le malattie veneree sono considerate contagiose. Ma in realtà i cosiddetti fattori di contagio (batteri) sono presenti in quanto effetto della malattia, senza esserne né la causa né il presupposto (il 20% di coloro che soffrono di malattie veneree non rivelano presenza né del gonococco né degli spirocheti che dovrebbero provocarla).

La Marina degli Stati Uniti condusse esperimenti in cui si evidenziava che le cosiddette “persone infette” non potevano infettare chi era definito “in salute”. In Giappone prostitute “infettate” hanno avuto relazioni sessuali con molti militari senza che nessuno di essi contraesse la malattia. Allo stesso modo molti individui presentano “infezioni” nella zona genitale senza mai aver avuto contatti con nessuno (ad esempio nei casi che riguardano i bambini). Il concetto di “contagio” è medicamente indimostrato, nonostante le apparenze del contrario.

Conclusione

Le cosiddette “malattie contagiose” come l’AIDS, le malattie veneree, il piede dell’atleta, non sono più contagiose di qualsiasi altra malattia. Ma ad alcuni interessi commerciali è utile che la gente creda che lo siano.

Fondamentalmente, l’accettazione della teoria del contagio presuppone l’accettazione della teoria dei germi come causa delle malattie: e cioè che specifici batteri o “virus” possano produrre i sintomi di malattie specifiche. Questa teoria è stata più volte dimostrata erronea in campo scientifico, e perfino Pasteur ammise la sua insostenibilità.

Nonostante ciò, la teoria dei germi e la teoria del contagio continuano ad essere propagandate dal moderno sistema medico, il cui prestigio, i cui profitti e il cui potere dipendono largamente dalla fiducia in questa assurda teoria.

In sostanza, la popolazione crede a ciò che l’establishment medico vuole che creda. La teoria del contagio serve a tenere alta la domanda di farmaci e di cure mediche e ospedaliere.

Se conducete una vita sana, probabilmente non vi ammalerete mai. Le malattie sono provocate solo da abitudini di vita improprie. Non dimenticate che solo le industrie mediche, ospedaliere e farmacologiche sostengono che la salute si possa recuperare somministrando farmaci velenosi. Questo è probabilmente uno dei più spaventosi semi delle malattie “contagiose”. In conclusione, se i germi hanno un qualche ruolo nel provocare malattie, esso non è un ruolo primario, ma solo secondario, in subordine a quei fattori che abbassano la nostra resistenza o mettono a rischio la nostra salute. Una vita sana è, in ogni caso, la migliore assicurazione contro qualsiasi malattia.

Fonte: della parte tradotta da Gianluca Freda http://blogghete.blog.dada.net/

Tratto da Medicinenon

lunedì 4 gennaio 2010

Le scie chimiche. Aspetti psicologici del problema




Paolo Franceschetti

Premessa.

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Nessun altro problema sul web crea discussioni come quello delle scie chimiche. Nessun altro argomento, quando viene sollevato, suscita una marea di insulti, reazioni scomposte, attacchi personali, ecc…
Lo potete constatare osservando gli articoli del nostro blog.
Abbiamo scritto, o fatto capire, che noti personaggi del mondo dello spettacolo o della politica o della magistratura, sono nella Rosa Rossa. E non si è sollevato se non qualche sporadico commento di critica o di dubbio, quasi sempre legittimo e in buona fede.
Abbiamo scritto che dietro a tutte le stragi italiane c’era sempre lo stato, e Gladio in particolare. Ma nessuno ha protestato o tirato fuori ipotesi contrarie.
Ma se si parla di scie chimiche succede un putiferio.
Un semplice post, che non consisteva neanche in un articolo, ma nella semplice pubblicità di un convegno, ha suscitato un vespaio.
Per giunta, in questo modo i detrattori del fenomeno delle scie chimiche raggiungono un effetto opposto. Cioè rafforzano la tesi di Marcianò e di tutti gli altri, perché chiunque veda questo caos, questi insulti, questi attacchi, questa rabbia dimostrata verso delle persone che, qualunque sia la verità, comunque lavorano per fare un servizio agli altri, non può non essere indotto a pensare che sotto ci sia del vero.

Se infatti venisse qualcuno a sostenere in un sito apposito che il Gran Dio di tutte le Nutelle scenderà sulla terra nel 2011 portando la Nutella a tutti i popoli, io credo che nessuno si sognerebbe di criticare, insultare, o deridere. Né tantomeno di aprire un sito solo per criticare il sostenitore della divinità della Nutella. Al massimo qualche visitatore potrebbe fare qualche commento ironico e finirebbe li.
Ci sono molti siti che sostengono tesi strampalate o che vengono considerate tali.
Il sito Stazione Celeste ad esempio riporta messaggi canalizzati da altre entità angeliche… ma nessuno si prende la briga di attaccarlo o insultarlo. Il sito guardalamiamerda.it, blog tra l’altro che si dichiara iscritto al gruppo “i blog di merda” si becca al massimo qualche insultino del tipo “ma vai a cagare… pezzo di merda…”. In compenso raccoglie anche entusiastici consensi (un anonimo delle 18.57 dice infatti: La merda ha un suo fascino, trovo giusto dedicargli un blog, bravo. W la merda.)

Poi abbiamo il sito http://www.chupacabramania.com/articoli/loch_ness.htm, dedicato a mostri vari… Ma nessuno si sogna di dare ai curatori del sito dei ladri, dei paranoici, ecc…

Viene da domandarsi il perché di questo trattamento riservato a Marcianò e a chi si occupa di schi chimiche.

Considerazioni.

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Prima però facciamo alcune considerazioni di tipo psicologico.

Una persona equilibrata raramente si scaglia con violenza contro qualcosa o qualcuno.
Scagliarsi violentemente, odiare e avere sentimenti forti, è indizio di un problema; è indizio cioè che la persona si sente colpita nel vivo.
E’ una regola base della psicologia.
Se avvicinate una persona di colore e le dite “sporco negro” avete buone possibilità di essere gonfiati di botte; se invece le dite “sporco marziano” quello vi guarderà con sufficienza.
Se avvicinate un mafioso siciliano e gli dite “sciamano della foresta amazzonica” probabilmente quello vi guarderà con stupore pensando che avete qualche rotella fuori posto; ma se gli dite “frocio” avete ottime probabilità di non vedere l’alba del giorno dopo perché in certi posti l’omosessualità è un problema.
In pratica quando voi parlate con una persona e la criticate, il fatto che questa si arrabbi è quasi sempre (salvo qualche rara eccezione) indizio che avete colto nel segno e avete individuato un suo punto debole.
La rabbia e l’odio cioè, nascono sempre da qualcosa che ci tocca profondamente.

Ecco il motivo per cui un sito sulla merda non riceve l’onore di avere dei contrositi dedicati a lui. E un sito sul mostro di Loch Ness non se lo fila nessuno, salvo gli appassionati dell’argomento.

Occorre poi considerare un altro fattore. Dedicare troppo tempo ad andare “contro” qualcosa, significa avere qualche disturbo di personalità, a meno che il fenomeno contro cui ci si scaglia non abbia importanza. Essere contro la guerra ha un suo senso perchè si tratta di un male che investe la società; essere contro la povertà pure… Ma essere “contro” dei fenomeni innocui e marginali non è normale. Se infatti una persona dovesse perdere tempo a insultare tutte le persone che dicono qualcosa che non condivide, e se dovesse creare un sito contro tutto ciò che lo disturba, non basterebbe una giornata di 240 ore… Io ad esempio dovrei creare un sito contro il grande fratello, uno contro Maurizio Costanzo, uno contro Berlusconi, uno contro Sanremo, uno contro la frittura perchè fa male, uno contro tutti i surrogati della Nutella che fanno schifo, e poi dovrei passare il mio tempo a provocare, insultare e contestare i siti satanisti, i siti massonici, i siti frivoli di cucina e di moda, i siti di Forza Italia, i siti antibuddisti, i siti cattolici, i forum dei vari quotidiani asserviti al sistema ecc… Cioè non vivrei più.
Personalmente non ho tempo da dedicare neanche a chi mi insulta e mi critica, preferendo dedicarmi a costruire, anziché a distruggere, perché lo trovo più sano.

Quindi, coloro che dedicano troppo tempo ad un fenomeno hanno qualche disturbo, oppure, nella stragrande maggioranza dei casi, sono pagati ad hoc per disturbare e impedire le reali disscussioni su certi temi.

L’atteggiamento di coloro che si scagliano contro le scie chimiche è stupido per una terza ragione. E’ logico infatti che Marcianò, Penna, e tutti gli altri che cercano di informare sulle scie chimiche, sarebbero felici di sapere che si sbagliano. Così come io sarei felice di scoprire che la Rosa Rossa non esiste, che mi sono sbagliato su tante cose; perché vorrebbe dire che il mondo è migliore di come lo vedo.
Quindi è ovvio che Marcianò e gli altri “sciachimisti”, a torto o a ragione, fanno qualcosa che credono utile per la società.
Allora scagliarsi contro di loro non ha senso perché delle due l’una:
o gli schiachimisti sono in errore, e allora bisognerebbe spiegarglielo con calma e con argomenti convincenti; nel qual caso poi saremmo tutti felici che loro siano in errore, mentre la rabbia sarebbe una reazione fuori posto. Pensare che hanno torto dovrebbe dare anzitutto una reazione di sollievo. E in secondo luogo basterebbe lasciarli fare, perché il loro lavoro naufragherebbe da sé, senza bisogno di tanta fatica da parte di esterni.
Oppure hanno ragione. E allora bisognerebbe aiutarli e cercare di capire anche noi.
Se uno ha torto, in altre parole, non c'è bisogno di arrabbiarsi tanto e sprecare tanta fatica. Perchè il problema si risolverebbe da sè. Nel 2011 tutti vedremo che il gran Dio Della Nutella non porterà la Nutella a tutti i popoli, e non c'è bisogno di scaldarsi e insultare per dimostrarlo.
In ogni caso però l’atteggiamento di rabbia, gli insulti e le altre reazioni scomposte, impededendo o ritardando la comprensione della verità, nuoce a tutti.

Conclusioni
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Come ho detto più volte io so poco delle scie chimiche, e non posso dare un mio parere personale.
Capisco però dalle varie reazioni demenziali che ha ragione Marcianò. Riprendo una frase che sentii dire da Carlo Palermo tempo fa: “mi minacciano, quindi sono sulla strada giusta”.
Ecco, per coloro che si occupano di scie chimiche vale la stessa regola. La reazioni esagerate contro di loro, tanto che hanno creato addirittura un sito dedicato complottismo.blogspot.com, indica che queste persone sono sulla strada giusta.

Resta da capire perché le reazioni sono addirittura più violente rispetto a chi si occupa di altri argomenti “complottisti” come l’11 settembre o la Rosa Rossa.

Il motivo è semplice.

Parlare della Rosa Rossa, di Gladio come regia unica in tutte le stragi italiane, di 11 settembre, di massoneria, ecc…, non tocca gli interessi immediati e vitali del cittadino (perlomeno questa è la percezione che ha il lettore...). Quindi non c’è il rischio di reazioni immediate.
Il problema delle scie chimiche, invece, investe direttamente la salute e la sicurezza di TUTTI i cittadini, e paradossalmente anche di quelli che hanno una certa voce e un certo potere nella società; anche politici, amministratori pubblici, e persone potenti sono infatti soggetti a respirare i gas delle scie chimiche. E c’è il rischio di un sollevamento popolare, c’è il rischio che si creino comitati di cittadini che potrebbero intervenire, ecc…

In altre parole. Un articolo su Gladio lascia indifferenti perchè in fondo hanno ammazzato altri, non un parente. C’è la Rosa Rossa dietro ai delitti di Cogne Erba o Garlasco? E che gliene frega al lettore? Mica abita a Cogne, Erba o Garlasco!
Ma le scie chimiche stanno sulla testa di tutti. Nuocciono a tutti. E ledono interessi vitali ed immediati di tutti.
E il sistema non può permettere che la verità venga resa nota. Il lettore potrebbe dire: “Cavolo… e se fosse vero? Sono guai per me…”
Ecco il motivo della violenza degli attacchi contro chi si occupa di questi problemi.
Il sistema deve intervenire in modo rapido ed immediato, perchè non può permettersi che il problema venga conosciuto.

Alcune considerazioni finali su Internet e sul “sistema” in cui viviamo.

Molti, privatamente e non, mi hanno chiesto di togliere i commenti di insulti al post sulle scie chimiche.
In realtà ho preferito lasciarli per un motivo che vi spiego.

La realtà virtuale, su internet, ripete gli stessi meccanismi della realtà corporale e fisica. Ci sono però due differenze non da poco.
La prima è che nella realtà virtuale non ci sono grossi pericoli. Se ti minacciano, ti attaccano, ti disturbano, tutto ciò avviene solo per mezzo di parole e immagini; cioè avviene con l’utilizzo di strumenti che non possono farci del male veramente. Basta spegnere il PC e gli insulti svaniscono, le minacce non esistono. Il massimo del danno che possono provocare potrebbe essere la chiusura di un forum o di un blog (che poi riaprirebbe altrove). Ma la vita continuerebbe come al solito.
Nella realtà fisica invece ti possono uccidere, togliere beni materiali, distruggere rapporti con le persone che ami, cioè creare difficoltà reali.

La seconda differenza è la rapidità con cui i fenomeni sul web nascono e muoiono. I rapporti umani, le organizzazioni e le varie iniziative, che possono nascere sulla rete, hanno spesso una maggiore rapidità nel nascere e una maggiore rapidità nel distruggersi o essere distrutti.

Per il resto però la realtà virtuale segue gli schemi della realtà fisica. Nascono e muoiono rapporti, ci si arrabbia, ci lasciamo attrarre dalle persone, ci sentiamo più o meno sereni a seconda di una parola giusta o sbagliata, impariamo, cresciamo, evolviamo, cambiamo idea, odiamo, ci scontriamo, stringiamo amicizie…

I cosiddetti “poteri occulti” e i servizi segreti, agiscono sul web con le stesse modalità con cui agiscono nella realtà fisica, con la differenza che sul web non ci sono pericoli e tutto è più rapido. Osservare quindi come operano questi poteri sul web, può dare la misura di come essi operino anche nella realtà.

Memorabile ad esempio, nel mio blog e nel forum “Poteri occulti”, è l’intervento di un personaggio che si firma Maestro di Dietrologia, il quale prima con il nick 33 ha postato della minacce su questo blog; poi dopo qualche tempo, dopo che molti lettori si erano preoccupati e qualcuno aveva addirittura decriptato il significato esoterico di quelle minacce, ha confessato di aver messo lui quelle minacce per farmi capire quanto io sia paranoico, e per farmi riflettere sul fatto che grido “al lupo al lupo” per degli innocui messaggi che in realtà erano semplici giochi di parole.
A suo dire, questo personaggio l’avrebbe fatto “per il mio bene” e perché “mi stima”.
Più o meno quello che è successo ad Antonella Randazzo, a cui hanno aperto un blog dedicato “le censure di Antonella Randazzo”, non per attaccarla ma – dice colui che ha aperto il sito – perché le vuole bene…. Per farla ragionare… per aiutarla a crescere.
http://lecensurediantonellarandazzo.blogspot.com/
Stessa identica tecnica di Maestro di Dietrologia.
La verità è che nessuno spreca tanto tempo ed energie per qualcosa che non condivide. A meno che non abbia un interesse personale nella questione. A meno che, cioè, non sia pagato dal sistema.

Un lettore mi ha telefonato dicendo “Paolo, ora che ho osservato il comportamento di Maestro di Dietrologia, e di RosaR, se quello che vedo sul web corrisponde a quello che devi subire nella realtà, capisco quanto debba essere dura la tua vita”.
Ho risposto che il problema non è il web. Qui tutto può essere preso con un enorme gioco, e i commenti di debunker professionisti talvolta mi hanno fatto addirittura ridere con le lacrime agli occhi per l’umorismo e l’intelligenza dimostrata.


Lascio quindi senza censura i post sulle scie chimiche, come lascio sul mio forum tutti i commenti dei debunkers vari, affinchè chiunque abbia tempo e voglia possa andare ad analizzarli e avere, sul web, una specie di schema dell’operato di questi poteri in ogni altro campo.

Le tecniche utilizzate sono sempre le stesse e sono state analizzate sia da Massimo Mazzucco in un recente articolo dal titolo “Manuale operativo dell’acchiappadebunker” se lo conosci lo combatti:

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3121

sia da Antonella Randazzo in un altro articolo dal titolo “Controllori all’attacco dei controllati”, a cui rimando:
http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/03/le-false-dispute-controllori-allattacco.html

Se volete farvi un’idea della tecnica usata, ma allo stesso tempo anche divertirvi, è perfetta la vicenda delle minacce di morte da parte di questo personaggio che si firma Maestro di Dietrologia, alias 33, minacce che poi sono diventate innocui scherzi per il mio bene. Chi avrà la pazienza di leggere tutto con attenzione ne trarrà degli spunti interessanti e potrà verificare l’applicazione pratica delle tecniche operative di cui parla Mazzucco. Il link è questo:
http://poteriocculti.mastertopforum.net/minaccia-sul-blog-decriptazione-da-parte-di-un-esperto--vt129.html

Occorre prendere le vicende del web come una specie di gioco virtuale, in cui per fortuna nessuno muore e nessuno ha problemi materiali, ricordando ai lettori e a chi è oggetto di attacco che “le parole non hanno nessun potere su di noi, se non siamo noi a darglielo”.


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PS. Vorrei qui pubblicamente esprimere la mia protesta contro il sito

Il sito assegna ogni anno il perlone d'oro, al complottista che dice maggiori cazzate.
Se fosse un sito serio, includerebbe anche me tra i complottisti. Ritengo invece che anche questo sito sia condizionato dalle solite lobby, i favoritismi, ecc... Altrimenti non si capisce perchè gli insulti e il premio Perlone lo danno solo a Mazzucco e Marcianò.

Ho scritto al sito "complottismo" protestando per la discriminazione contro di me, e chiedendo di essere inserito tra i candidati al Perlone d'oro e loro mi hanno risposto che prenderanno in considerazione la mia richiesta. Ma finora nulla... non un articolo, non un insulto, una presa per il culo, niente di niente.

Credo infatti che il sito "complottismo" sia stato creato da Marcianò Mazzucco e dalla Randazzo, a fini pubblicitari.

Fonte

domenica 3 gennaio 2010

David Icke da "Ieri a oggi"

David Icke su WOGAN (sottotitoli in ITALIANO)

Il famoso ritorno di Icke come ospite nel programma che ha inizialmente distrutto la sua carriera, una rivincita dopo 15 anni!


Il David Icke Meetup: convegno a Roma

ROMA 17 gennaio Convegno: DIETA EHRET-SIGNORAGGIO-DEMOCRAZIA DIRETTA-TESLA

Tipo:
Rete:
Globale
Data:
domenica 17 gennaio 2010
Ora:
10.30 - 20.00
Luogo:
Libreria esoterica Harmonia Mundi ( zona COLOSSEO)
Indirizzo:
Via dei SS Quattro n° 26 (vicinissimo fermata metro COLOSSEO)
Città/Paese:
Roma, Italy
DAVID ICKE MEETUP

http://www.meetup.com/davidickeitalia/it/

PRESENTA :

CONVEGNO
Dieta senza muco –Signoraggio
Democrazia Diretta – Nikola Tesla

ROMA – DOMENICA 17 GENNAIO 2010

10,30-10,40 presentazione di Piero Cefaloni
10,45-11,45 Luca Speranza – “Dieta senza Muco di Arnold Ehret”
http://www.arnoldehret.it/
11,45-12,30 domande
12,30-14,30 pausa pranzo
14,30-15,30 Salvatore Tamburro – “Signoraggio Monetario”
http://bankitaliasignoraggioenwo.blogspot.com/
15,30-16,10 domande
16,10-16,30 pausa
16,30-17,40 Monia Benini - “Esperimento di Democrazia Diretta”
http://www.perilbenecomune.net/
17,40-18,00 domande
18,00-18,20 pausa
18,20-19,20 Marco Pizzuti - “Applicazioni di Nikola Tesla”
http://www.altrainformazione.it/wp/
19,20-20,00 domande
presso:
libreria esoterica Harmonia Mundi
via dei S.S. Quattro, 26 - 00184 Roma
http://www.harmonia-mundi.it
per arrivare: inizio di Via de' Santi Quattro, all'angolo con Via dei Querceti (Zona Colosseo). Metro B - fermata Colosseo.
Tram: linea 3. Autobus: linee C3, 60, 75, 117, 175, 271, 86, 87, 186, 571, 810, 850]

http://www.meetup.com/davidickeitalia/it/


Dieta senza muco di Arnold Ehret-Signoraggio monetario-Democrazia Diretta-Nikola Tesla


sabato 2 gennaio 2010

Le rivoluzioni occulte degli Illuminati

Panorami segreti della storia

<<Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un pò più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento, e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto>>. Così si espresse Nicholas Murray Butler. Giova ricordare chi era questo personaggio. Il Dr. Nicholas Murray Butler è stato presidente dell’Università di Columbia, presidente della Carnegie Endwment for International Peace, membro fondatore, presidente della Pilgrims Society e membro del Council on Foreign Relations (CFR) e capo del British Israel.

Taluni autori denunciano, sempre con maggiore insistenza, che è in atto una cospirazione superpolitica, "religiosa" o esoterica. I fili della storia, asseriscono questi studiosi, si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La Rivoluzione francese fu una congiura massonica, preparata da "società di pensiero" – uguali a quelle studiate da Augustin Cochin (1876-1916) – e da altri gruppi di pressione. La Rivoluzione bolscevica fu una congiura giudaico-massonica. Diversi storici sono convinti di questo. Il "Times" (10 marzo 1920) confermò il complotto: <<Si può considerare ormai come accettato che la rivoluzione bolscevica del 1917 è stata finanziata e sostenuta principalmente dall’alta finanza ebraica attraverso la Svezia: ciò non è che un aspetto della messa in atto del complotto del 1773>>.

Estrema importanza assume, sempre al riguardo della rivoluzione russa del febbraio del 1917, il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro "Rossija nakanune revoljucii" di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D. Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: <<Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. (...). Fino a questo momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge>>.

L’iniziato Jean Marques-Rivière scrisse: <<L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo>>. Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente Bush sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla sètta "Skull and Bones" (Teschio e Ossa) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. La Skull and Bones assieme a società come il Rhodes Trust, secondo l’autorevole rivista inglese "Economist" (25 dicembre 1992), sono la moderna risorgenza degli "Illuminati di Baviera" di Jean Adam Weisshaupt (1748-1830).

Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della sètta "Skull and Bones". Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti (EIR Special report, American Leviathan, pag. 181). Tra queste vale la pena di menzionare <<la famiglia Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia…>> (M. Blondet, Gli <> della Dissoluzione. Strategie culturali del potere iniziatico, Edizioni Ares, Milano 1994, pag. 232).

E’ anche molto interessante venire a sapere che, secondo quanto scrive lo storico Antony C. Sutton in "America’s Secret Establishment" (liberty House Press. Bilings 1986, pagg. 207 e segg.), la "Skull and Bones" è collegata al movimento New Age e ad essa, asserisce ancora Sutton, non sono estranei aspetti satanisti. Marylin Ferguson nel suo libro "The Aquarian Conspiracy", una vera e propria Bibbia del movimento New Age, mette assieme Huxley con Teilhard de Chardin, Carl Gustav Jung, Maslow, Carl Rogers, Roberto Assagioli, Krishnamurti, ecc. tra i personaggi, che sono da considerare come padri spirituali del New Age. Aldous Huxley e suo fratello Julian, quest’ultimo fu il primo dirigente dell’ U.N.E.S.C.O., erano anche membri di importanti affiliazioni mondialiste, tra queste ricordo l’anglosassone Fabian Society.

Sui vertici del mondialismo, lo stesso René Guenon, che era un 33° grado del Rito Scozzese Antico Accettato e un 90° del Rito Egiziano di Memphis-Misraim, ebbe ad affermare: <<…ma dietro tutti questi movimenti non potrebbe esserci qualcosa di altrimenti temibile, che forse neanche i loro stessi capi conoscono, e di cui essi a loro volta quindi, non sono che dei semplici strumenti? Noi ci accontenteremo di porre questa domanda senza cercare di risolverla qui>> (cit. da "Il Teosofismo", edizioni Arktos, 1987, vol. II, pag. 297).

Ritornando alla "Skull and Bones" la sua importanza può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa diresse, tra l’altro, quel centro finanziario denominato "120 Brodway", finanziatore del bolscevismo in Russia (EIR Special report, cit., pag. 182) e del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere (Ibid., pag. 183). Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come "destra e sinistra" non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del "divide et impera".

E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sarebbero stati affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra. L’appartenenza alla Grande Loggia dell’Iran delle personalità iraniane citate, è attestata dalla lettera che il segretario della Grande Loggia, Ahmad Aliabadi, ha fatto pervenire al Gran Maestro della Grande Loggia dell’Iran, Sharif Iman il giorno 16 novembre 1975. Il documento è stato pubblicato da "Nuova Solidarietà" (12 marzo 1988, pag. 4), e da "Chiesa Viva" (n. 199, pag. 8).

E’ poi noto che l’ex presidente George Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones. E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale messicano "Excelsior" che spiegava lo <<smisurato sionismo>> di Bush documentando la sua origine ebraica secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana. Bush è inoltre un W.A.S.P. (White Anglo-Saxon Protestant), ovvero un americano convinto che la sua origine razziale e le sue convinzioni religiose lo pongano al di sopra degli altri uomini (Epiphanius, Massoneria e sètte segrete: la faccia occulta della storia, Ediz. Ichthys, Roma, pag. 97).

Scrive Blondet che <<secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire... A questo i membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo.... Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore. Si ricordi che anche Karl Marx era hegheliano (benché "di sinistra") e vedeva nel comunismo la sintesi della lotta tra Capitalismo e Proletariato. L’ipotesi, affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos>> (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I - Stati Uniti, Gran Bretagna, Il Minotauro, Milano 1995, pagg. 84-85).

L’idea del "Nuovo Ordine del Mondo" è perseguita con accanimento. Del presidente Bill Clinton, scrive Epiphanius (op. cit., pag. 497): <<la sua educazione l’ha ricevuta nella britannica Oxford, dove venne ammesso nel super elitario ‘Rhodes Group’, una società superiore dell’area del POTERE affine alla ‘Skull and Bones", come scrisse l’’Economist’ inglese nel suo numero del 25 dicembre 1992. L’’Economist’ elencava una decina delle maggiori ‘società d’influenza’ del mondo occidentale rivelando la loro comune derivazione dall’Ordine degli Illuminati di Weisshaupt fondato nel 1776. Clinton appartiene anche al C.F.R., alla Commissione Trilaterale e al Bilderberg…>>. Blondet ci informa che Clinton portò con sé Les Aspin (CFR) che, tra l’altro, firmò la <<Dichiarazione di Interdipendenza", che è, in sostanza, - una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all’instaurazione di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’>> (Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 103-104).

<<Il Rhodes Group – ci fa sapere ancora Epiphanius, alla nota 145, pag. 497, del suo "Massoneria e sette segrete" (cit.) – nacque nel 1891 per iniziativa di Lord Cecil Rhodes, ricchissimo personaggio legato ai Rothschild, assieme a Lord Milner, Lord Isher, Lord Balfour e un Rothschild, intorno all’idea-guida di organizzare una federazione mondiale di cui U.S.A. e Impero britannico sarebbero stati il centro propulsore. Il mezzo per attuarla consisteva in una selezione elitaria dei quadri protagonisti degli ambienti universitari, politici, finanziari. Attorno a questo nucleo iniziale permeato delle idee mondialiste e socialiste della Fabian Society, sorsero i gruppi della Round Table che a loro volta, nel 1919, diedero vita ai due odierni pilastri del potere mondialista, cioè gli Istituti Affari Internazionali britannico (R.I.I.A.) e americano (C.F.R.). Il Rhodes Group, al pari della Skull and Bones, controlla il C.F.R., (che a sua volta controlla la Trilaterale), il governo-ombra americano il cui comitato direttivo annovera personaggi in grado di gestire bilanci superiori a quello annuale lordo americano>>.

Ritornando al progetto del Nuovo Ordine Mondiale, già il 17 febbraio del 1950 il banchiere James Warburg, alla Commissione Esteri del Senato, era stato fin troppo chiaro quando aveva affermato: <<Che vi piaccia o no, avremo un governo mondiale, o col consenso o con la forza>>. Anche con le stragi. Il Palazzo Federale "Alfred P. Murrah" ad Oklahoma, U.S.A., viene fatto saltare in aria da una tremenda esplosione, il 19 aprile del 1995. Le vittime furono 168. Furono sospettate dell’attentato e arrestate tre persone: Timothy McVeigh, Terry Nichols e James Nichols. L’FBI iniziò <<col dichiarare che il meccanismo esplosivo era un’auto-bomba imbottita di 1.000 libbre di esplosivo. Poi era un’auto con 1.400 libbre. In seguito si trattava di un camion con 4.000 libbre. Adesso è un furgone per traslochi con 5.000 libbre di esplosivo>> (Nexus New Time, N. 1, Padova 1995, pag. 14).

Ted Gunderson, ex dirigente dell’FBI, al contrario di quanto volle far credere il Dipartimento di Giustizia Americano e cioé che si è trattato di <<una singola semplice bomba fertilizzante>>, affermò che: <<la bomba era un congegno elettroidrodinamico a combustibile gassoso (bomba barometrica), che non è possibile sia stata costruita da McVeigh... la bomba utilizzata era un sofisticato congegno A-neutronico, usato dall’esercito americano...>> (Ibid.). Sam Cohen, padre della bomba neutronica, il 28 giugno dello stesso anno, al telegiornale della KFOR-TV, dichiarò: <<Non mi interessa quanto fertilizzante e gasolio hanno usato, non sarebbe mai stato sufficiente. Cariche di demolizione, piazzate sulle colonne chiave, hanno fatto lo sporco lavoro>> (Nexus New Time, N. 2, Padova 1995, pag. 9). Antefatto: non è stato molto pubblicizzato che, <<il 28 marzo 1994, l’Assemblea Legislativa dello Stato dell’Oklaoma passò una risoluzione che colpiva quello che veniva percepito come un programma di governo mondiale. Fu il primo e, forse, il solo Stato ad approvare tale legislazione>> (Ibid., pag. 10). Di seguito riporto alcuni estratti relativi alla decisione dell’Assemblea Legislativa dell’Oklahoma:

Risoluzione N. 1047:

Una risoluzione in relazione alle forze militari degli Stati Uniti e alle Nazioni Unite; si presenta una petizione al Congresso affinché cessi determinate attività concernenti le Nazioni Unite...

Considerato che non c’è appoggio popolare per l’instaurazione di un <> o di una sovranità mondiale di qualsiasi tipo, sia sotto le Nazioni Unite o sotto qualsivoglia organismo mondiale in qualsiasi forma di governo globale;

Considerato che un governo globale significherebbe la distruzione della nostra Costituzione e la corruzione dello spirito della Dichiarazione di Indipendenza della nostra libertà e del nostro sistema di vita.

...sia deliberato dalla Camera dei Rappresentanti della seconda Sessione della 44ma legislatura dell’Oklaoma:

Che al Congresso degli Stati Uniti sia con la presente rammentato di:

(...). Cessare ogni supporto per l’instaurazione di un <> o qualsiasi altra forma di governo globale.

Che al Congresso degli Stati Uniti è, con la presente, rammentato di astenersi dal prendere qualsiasi ulteriore iniziativa verso la fusione economica o politica degli Stati Uniti in un organismo mondiale o qualsiasi altra forma di governo mondiale. (Fonte: Newsgroup alt. conspiracy, via Pegasus computer networks, Australia). (Ibid.).

Cosa dire di questi fatti? Quale oligarchia misteriosa dirige, in segreto, i vari governi delle nazioni? Lascio al lettore il compito di arrivare a delle conclusioni. Alla luce di certi accadimenti i governi, la politica e gli stessi politici assumono contorni sbiaditi, sfumati. Misteri che travasano nella storia altri misteri. Pochissimi, forse, sanno che <<Il fascismo non è nato in Italia e in Germania. Ebbe la sua prima manifestazione in Russia, col movimento dei ‘Cento Neri’, completo già all’inizio del ‘900 nelle sue azioni e nei suoi simboli: la violenza politica, l’antisemitismo feroce, i neri stendardi col teschio>> (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. II - Europa, Russia, Il Minotauro, Milano 1996, pag. 83).

Chi tira i fili della storia? Ricercare certe dinamiche è cosa ardua specie quando riguarda la sfera politica e ciò che sembra del tutto casuale, in molti casi, è stato attentamente preparato. Franklin Delano Roosvelt, presidente americano e 33° del Rito Scozzese, nonché appartenente alla Pilgrim Society e al C.F.R., il governo-ombra americano, affermò: <<In politica nulla accade a caso. Ogni qualvolta sopravviene un avvenimento si può star certi che esso era stato previsto per svolgersi in quel modo>>. Una oscura oligarchia sembrerebbe tirare le fila di burattani, solo apparentemente, alla ribalta della scena politica. Aveva ragione Benjiamin Disraeli, statista inglese del secolo scorso, quando disse: <<Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte>>. Neppure i partiti contano poi molto. Essi stessi sono a loro volta manovrati, usati, in relazione a degli scopi precisi.

René Guenon ci informa, nel suo articolo "Réflexions à popos du pouvoir occulte" pubblicato, con lo pseudonimo di Le Sphinx, sul numero dell’11 giugno 1914, pag. 277, della rivista cattolica "France Antimaconnique", che <<Un ‘potere occulto’ di ordine politico e finanziario non dovrà essere confuso con un ‘potere occulto’ di ordine puramente iniziatico… Un altro punto da tenere presente è che i Superiori Incogniti, di qualunque ordine siano e qualunque sia il campo in cui vogliono agire, non cercano mai di creare dei ‘movimenti’ (…). Essi creano solo degli stati d’animo (état d’esprit), ciò che è molto più efficace, ma, forse, un poco meno alla portata di chiunque. E’ incontestabile che la mentalità degli individui e delle collettività può essere modificata da un insieme sistematico di suggestioni appropriate; in fondo, l’educazione stessa non è altro che questo, e non c’è qui nessun ‘occultismo’ (…). Uno stato d’animo determinato richiede, per stabilirsi, condizioni favorevoli, e occorre o approfittare di queste condizioni se esistono, o provocarne la realizzazione>>.

Al riguardo dei movimenti rivoluzionari sempre il Guénon, nel suo libro L’Esoterismo di Dante (Ediz, Atanòr, Roma 1971), spiega: <<...tali movimenti sono talvolta suscitati o guidati, invisibilmente, da potenti organizzazioni iniziatiche, possiamo dire che queste li dominano senza mescolarvisi, in modo da esercitare la loro influenza, egualmente, su ciascuno dei partiti contrari>>. Sul fenomeno del terrorismo delle Brigate Rosse e su quello di estrema destra, il giudice Pietro Calogero, uno dei magistrati che più ha studiato il problema, ammetteva l’esistenza di: <<una rete di collegamenti che si raccoglie intorno a un centro di interesse unitario, che permette ai due terrorismi di procedere insieme nell’assalto dello Stato>>.

Fantapolitica e tendenza al complottismo? Tutt’altro. Ecco due esempi italiani. Leggete cosa la rivista americana "Eir" scriveva: <<Il 2 aprile 1993... il capogruppo Dc alla Camera, Gerardo Bianco, e il suo collega al Senato, Gabriele De Rosa, presentano un esposto alla procura di Roma, chiedendo di appurare se c’è una cospirazione politica per distruggere l’ordine costituzionale italiano (...). Gli scandali rappresentano un tentativo da parte delle forze Anglo-Americane, segnatamente la Fra Massoneria, di orchestrare una generale destabilizzazione della nazione italiana per distruggere il sistema politico esistente e insediare un nuovo ordine, a loro più gradito>> (Fabio Andriola e Massimo Arcidiacono, L’anno dei complotti, Baldini&Castoldi, Milano 1995, pagg. 25-26).

Ai cronisti, che chiedevano a Mancino cosa c’è dietro le stragi italiane, lui rispose: <<Non escludo un ruolo della finanza internazionale>> (Ibid., pagg. 16-17). Strategie occulte della secret fraternity bancaria internazionale. David Rockefeller <<credendo di parlare a orecchie fidate, nel ‘91... ha ammesso: 1) che una cospirazione esiste ‘da quaranta anni’; 2) che essa ha lo scopo di instaurare nel segreto ‘un governo mondiale’ e ‘la sovranità nazionale’ dei banchieri; 3) che il nemico dei cospiratori è ‘l’autodeterminazione nazionale’>> (M. Blondet, Complotti. I fili invisibili del mondo. I, op. cit., pagg. 97-98).

Giuseppe Cosco

Fonte